Scuole chiuse in tutta l’Irlanda che si prepara all’arrivo di Ophelia, uragano di categoria 1 ma potenzialmente devastante. A ciclisti e motociclisti è stato fatto divieto di percorrere le strade, in vista di venti che potrebbero raggiungere i 130 chilometri orari. Possibili blackout elettrici, distacco di imposte, disservizi nei trasporti e nei segnali telefonici. Nelle penisola iberica 30 i morti per i roghi alimentati dai forti venti.
Il livello di allerta è stato elevato dal livello arancione al rosso, il massimo, per tutto il Paese e in Irlanda del Nord. Venti forti interessano anche Scozia, Galles e Inghilterra, dove oltre 120mila abitazioni sono senza luce. Scattata in anticipo la chiusura della scuole per motivi precauzionali.
In Spagna e Portogallo 30 morti – Almeno 27 sono morte in Portogallo a causa di violenti incendi alimentati dalle alte temperature e dai forti venti, fino a 130 chilometri orari, causati dal passaggio dell’uragano Ophelia. La protezione civile portoghese ha spiegato che 50 persone sono rimaste ferite, tra cui molti vigili del fuoco, per le fiamme, mentre nella Galizia spagnola tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un’auto.
Il fenomeno in Europa è relativamente inusuale. Ma nelle Isole britanniche non è stato dimenticato il precedente del “Great Storm” dell’ottobre 1987, 30 anni fa esatti, quando una violenta perturbazione atlantica toccò le coste di vari Paesi del Vecchio Continente: investendo in primis il Regno Unito, dove le devastazioni furono pesanti (un miliardo di sterline dell’epoca) e dove si contarono 18 dei 22 morti complessivi.