I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura personale della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di R.E., 32 anni, indagato in ordine ai delitti di atti sessuali compiuti a danno di una minore di 14 anni e di violenza sessuale pluriaggravata commessa nei confronti un’altra minore di 10 anni, età che avevano all’epoca dei fatti.
Il procedimento a carico dell’indagato trae origine dalla denuncia sporta, presso la stazione carabinieri di Alife, dai genitori della 14enne, datata 8 ottobre 2017. Venivano rappresentati gli atti sessuali che la figlia avrebbe subito da R.E., considerato dalla minorenne una persona di famiglia, tanto da frequentare abitualmente la sua abitazione.
Dopo l’emersione di tale notizia di reato, anche l’altra minore, figlia della moglie dell’indagato, confessava alla madre di aver subito atti sessuali anni fa ad opera del patrigno, quando ancora non aveva compiuto i 10 anni. Le attività di indagine, espletate in tempi brevissimi, si sono concentrate sull’escussione delle minori effettuata – così come previsto dal codice di rito per delitti della stessa specie – in modalità protetta e cioè dinanzi al pubblico ministero titolare delle indagini, con l’ausilio di un esperto psicologo e con video e audio registrazione, il giorno successivo all’iscrizione della notizia di reato in procura.
Entrambe le minorenni hanno confermato di aver subito, seppure a diverso titolo e con diverse modalità, atti sessuali ad opera dell’indagato, a carico del quale sono emersi gravi ed univoci indizi di colpevolezza, la cui sussistenza è stata condivisa dal gip che ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere, vista la gravita dei fatti.