Aversa – «L’assessore Guido Rossi si è dimesso perché non vuole vedere associato il proprio nome al dissesto finanziario che sarà proclamato da qui a breve». A lanciare l’allarme l’esponente di centrodestra Pino Cannavale, più volte consigliere comunale, che continua: «Rossi, che, si badi, non ha nessuna colpa, essendo assessore da soli due mesi, ha capito che oramai non c’era più nulla da fare e che la missione per la quale il sindaco lo aveva chiamato nell’esecutivo non era realistica. Da qui e non da motivi di natura personale, come ha ufficialmente giustificato la proprie dimissioni, la sua decisione di lasciare. Le casse del Comune di Aversa sono pericolosamente vuote. Il bilancio non è quello che si scrive. Nello strumento finanziario si riportano nelle poste attive i crediti vantati per i fitti delle case comunali di via San Lorenzo e milioni e milioni di tasse tributi, ma tutti sappiamo che si tratta di crediti che non entreranno mai nelle casse pubbliche».
Dichiarazioni che sembrerebbero essere avvalorate da alcuni segnali. Quando si è avuto, l’11 settembre scorso, il violento temporale che ha provocato ingenti danni al patrimonio arboreo comunale, ad esempio, si è dovuto sudare non poco per trovare i fondi necessari e si trattava solo di qualche migliaio di euro.
Inoltre, ed è quello che più spaventa, l’ente ha già deliberato in consiglio comunale, in sede di equilibri di bilancio, nel luglio scorso di vendere alcuni gioielli del proprio patrimonio. In particolare, si tratta di un appartamento e di locali per uso commerciale nella centralissima via Garibaldi, a pochi metri dalla casa comunale e da piazza Vittorio Emanuele e della ‘Casa del Fascio’, ubicata in via Roma, di difficile utilizzazione collettiva, ma un ottimo investimento immobiliare per privati. Nel documento contabile si ipotizza un ricavo da queste vendite di ottocentomila euro. Una somma forse inferiore rispetto al valore di mercato, ma, comunque, al momento, l’iter per questa vendita non è ancora stato avviato.
Sulla vicenda dimissioni dell’assessore alle finanze interviene anche il consigliere comunale con delega ai tributi e presidente della commissione consiliare bilancio Renato Oliva. «Da un punto di vista tecnico – ha dichiarato l’esponente di Aversa Domani – non c’era alcun tipo di problema. Sino alla sera prima delle dimissioni abbiamo lavorato dandoci appuntamento per il giorno successivo per continuare il lavoro. Non ho una spiegazione. C’è stata la piena partecipazione e condivisione mia e di Raffaele de Gaetano e dei dirigenti. A livello di bilancio tutto era ed è tranquillo. Erano stati approvati gli equilibri, non c’erano problemi di variazione di bilancio; passato anche l’indirizzo politico di esternalizzare la riscossione dei tributi. Escludo investitura mia e di de Gaetano».
Per il capogruppo di Noi Aversani Nico Nobis, infine, «le dimissioni di Rossi, al di là di ogni valutazione di merito, rappresentano l’’ennesimo, preoccupante, segnale di una mancanza di gestione politica programmatica ed organizzata, sfociata nel secondo, consecutivo, abbandono da parte del delegato al bilancio, dopo quello già noto alle cronache dell’assessore Sagliocco. Qualcosa non torna, soprattutto in considerazione del fatto che l’ingresso di Rossi è stato fortissimamente voluto dal sindaco, ponendolo come una priorità per la costituzione della giunta ultima. Le dimissioni si pongono come un punto interrogativo, serio e concreto, sulla situazione finanziaria del nostro Comune. Aspettiamo di capire meglio cosa è accaduto realmente e cosa abbia determinato questo gesto così forte».