Figlio “assunto” alla Camera, sottosegretario Rossi rimette deleghe dopo il video de Le Iene

di Redazione

“Sono accuse infondate e lesive della mia persona quelle che mi sono state rivolte nel servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”. Insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione”: il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, 66 anni, generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano e già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha annunciato di aver deciso di rimettere le deleghe conferitegli dalla ministra Pinotti “al fine di non coinvolgere l’amministrazione che rappresento e per svolgere ogni azione in piena libertà e con maggiore serenità”.

Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha rimesso le proprie deleghe dopo la trasmissione televisiva de “Le Iene” da cui emergerebbe che un parlamentare – il deputato Mario Caruso – avrebbe formalmente assunto il figlio del sottosegretario, che non si presenterebbe mai al lavoro, per fargli un favore, e che lo stipendio in realtà gli arriverebbe dal padre. “Sono accuse infondate e lesive della mia persona” afferma Rossi.

“Insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione. Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera. Il documento, consultabile, conferma l’assenza di un rapporto di dipendenza dal mio ufficio contrariamente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzione”. “In ogni caso – aggiunge Rossi – al fine di non coinvolgere l’Amministrazione che rappresento e per svolgere ogni azione in piena libertà e con maggiore serenità, ho deciso di rimettere le deleghe conferitemi dal Ministro della Difesa”.

“Con questa iniziativa – prosegue il sottosegretario – voglio fare chiarezza per evitare che queste informazioni siano strumentalizzate: le spese relative ai collaboratori sono rendicontate, e questo basta per dimostrare da chi realmente dipende l’impiegato e viene retribuito”. “Ho dato mandato a uno studio legale al fine di tutelare l’immagine mia e di mio figlio ed esaminare la possibilità di contestare le accuse che mi sono state rivolte nelle opportune sedi legali”.

Il servizio delle Iene riguarda la denuncia di una giovane assistente parlamentare che sostiene di lavorare senza contratto e senza retribuzione da un anno e mezzo per il deputato Caruso del gruppo parlamentare Democrazia Solidale Centro Democratico.

Eletto deputato nel 2013 in lista con Mario Monti, si era già presentato alla Camera nel 2008 nelle liste del Popolo della Libertà, seguendo poi nel 2010 Gianfranco fini e aderendo a Futuro e Libertà per l’Italia: nel 2013 appunto la nomina come deputato della XVII Legislatura e alla Camera aderisce al gruppo di Scelta Civica per l’Italia, quindi nel dicembre 2013 al nuovo gruppo parlamentare Democrazia solidale-Centro democratico a cui sono iscritti anche Lorenzo Dellai e Bruno Tabacci. Nell’intervista a “Le Iene” la ragazza, che non viene mostrata in volto e il cui nome resta sconosciuto, racconta di aver cominciato con uno stage di tre mesi e di essere andata avanti da allora senza retribuzione, subendo anche qualche avance sessuale. “Una sera, al ristorante, l’onorevole mi ha fatto capire che se fossi andata al letto con lui mi avrebbe aiutato”.

La ragazza mostra anche un messaggino inviatole dal deputato qualche giorno dopo, a mezzanotte: “Sono a casa, valuta te cosa fare”. La ragazza ha anche registrato un suo colloquio con il deputato. “Non è che se ti avessi detto di sì mi avresti dato il lavoro?”. “No, quelle sono cose separate e distinte” la replica di Caruso. Riguardo al figlio del sottosegretario Rossi, il deputato Caruso – sempre a telecamera nascosta – spiega che lo avrebbe assunto per fare “una cortesia” al padre perché lui non poteva assumerlo direttamente e che comunque “lo paga il padre”.

Pressato dalle Iene, il deputato Caruso nega di aver chiesto alla sua collaboratrice prestazioni sessuali, sostiene che la ragazza ha fatto solo uno stage di tre mesi e dice di aver assunto il figlio del sottosegretario Rossi dopo aver fatto “una valutazione delle sue capacità”.

“Le dimissioni di Rossi da sottosegretario non ci bastano. Si dimetta anche da deputato e lasci il posto a chi è più degno di lui” il commento del deputato M5S Danilo Toninelli. “Siamo di fronte a un presunto, e ripetuto, caso di favoritismo e clientelismo, a spese peraltro dei cittadini. Rossi non deve rimettere le deleghe, ma deve dimettersi immediatamente e lasciare l’incarico di sottosegretario” ribadiscono in una nota congiunta i parlamentari grillini delle commissioni Difesa di Camera e Senato.

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