Gricignano, scontro in Consiglio sulle partecipate. Santagata: “Verificare requisiti normativi”

di Antonio Taglialatela

Revisione straordinaria delle società partecipate dal Comune e ricognizione delle partecipazioni possedute. E’ l’unico argomento all’ordine del giorno della seduta del Consiglio Comunale di Gricignano, convocata dal presidente Antonio Lucariello, tenutasi sabato 30 settembre, alle ore 10.30, nella sala “Emerico Buonanno” di piazza Municipio.

Un atto formale, ma obbligatorio dopo l’introduzione del “bilancio consolidato”, con l’Ente che ha rappresentato la situazione finanziaria e patrimoniale ed il risultato economico dell’attività svolta attraverso la sua unica partecipata, ossia il consorzio Ciss, a cui aderisce la farmacia comunale di via Aldo Moro, di proprietà al 51% del Comune.

Ma per il consigliere di opposizione Vincenzo Santagata, che ha espresso parere contrario alla deliberazione insieme al collega Vittorio Lettieri, occorreva un ulteriore approfondimento sullo stato della partecipata che non sarebbe in possesso, stando alla normativa in materia, citata anche al parere tecnico allegato alla delibera, di alcuni requisiti sostanziali.

La normativa prevede, infatti, che è necessario un piano di riassetto per la razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione, delle partecipate qualora si verifichino alcune condizioni. Tra queste due in particolare: partecipazioni in società che non hanno ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie al proseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente; e partecipazioni che, nel triennio 2014-2016, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a 1 milione di euro.

Proprio in virtù di queste due condizioni Santagata ha sottolineato: “Considerando che la partecipazione al consorzio Ciss riguarda essenzialmente un’attività di somministrazione di farmaci gestita da un privato e che il fatturato medio del Ciss nell’ultimo triennio è pari a poco più di 89mila euro, a questo punto, stando anche al parere dei tecnici comunali, che citano la normativa contenuta nel Tusp, la partecipazione del Comune dovrebbe essere soppressa o messa in liquidazione, poiché l’opzione della fusione non è praticabile visto che l’Ente non ha altre partecipazioni”.

Il commercialista gricignanese, tra l’altro, ha criticato la convocazione in extremis del Consiglio, “l’ennesima”, su una scadenza perentoria. “Se è risaputo da un anno che c’è una scadenza da rispettare entro il 30 settembre, perché convocare il Consiglio entro l’ultima data disponibile senza dare il tempo ai consiglieri di studiare le carte?”, si è chiesto il consigliere, che poi ha chiarito: “Anch’io sono un tecnico e mi fido del parere dei tecnici ma nessuno è infallibile”.

Pertanto, a fronte del poco tempo disponibile per visionare gli atti e dei dubbi emersi in merito a quanto previsto dalla normativa citata dalla relazione tecnica, per Santagata sarebbe stato opportuno rimandare l’argomento di qualche giorno, nonostante la scadenza.

Da parte sua, il sindaco Andrea Moretti, che detiene la delega alle Finanze, ha ribadito che “l’azienda non è in negativo” e che “l’amministrazione si fida del parere dei tecnici”. “Se guardiamo le partecipazioni di grossi comuni, come Napoli, tutte in negativo, allora non credo abbiamo problemi con la nostra”, ha poi sostenuto il primo cittadino.

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