Centinaia di studenti delle scuole aversane, in particolare dell’Isis ‘Volta’ e dell’Ite ‘Gallo’ hanno manifestato, stamani, scendendo in piazza, contro l’alternanza scuola-lavoro, prevista dalla Legge 107, la cosiddetta “Buona Scuola”, denunciando lo sfruttamento che crea la norma.
I ragazzi sono partiti dai rispettivi istituti e si sono raggruppati in piazza Municipio, facendo sentire la loro voce, unita a quella degli altri studenti che, nel frattempo, manifestavano in 70 piazze italiane.
“Siamo studenti, non merce nelle mani delle aziende”. L’esperienza, da svolgere presso enti pubblici o privati con lo scopo di introdurre lo studente nell’ambito lavorativo, è diventata obbligatoria con la Legge 107.
Ad oggi si contano 1,5 milioni di ragazzi delle superiori più o meno equamente ripartiti tra le classi terze, quarte e quinte dell’ultimo triennio di tutti i percorsi di studi in alternanza scuola-lavoro e 143mila tirocini universitari che hanno visto un incremento del 116 per cento negli ultimi cinque anni grazie al fatto che non ci sarebbe un limite da parte delle aziende nell’attivare questo programma.
“Non esiste uno statuto che garantisca i nostri diritti, malattia, maternità, rimborsi spese. – spiegano gli studenti – Non abbiamo nemmeno la compatibilità con gli esami e con l’orario di lezioni se previste nello stesso semestre. Inoltre dentro i nostri atenei e dipartimenti non esistono commissioni paritetiche che monitorino in più fasi il controllo della coerenza tra progetto formativo e attività svolte e che definiscano criteri per l’accreditamento degli enti ospitanti dove si pratica il tirocinio, come il rispetto dei diritti dei lavoratori. Non siamo più disposti a fare fotocopie o portare caffè. Scendiamo in piazza per far conoscere le nostre esperienze di sfruttamento”.