Cesa – Sabato 4 novembre la comunità di Cesa tornerà a Terracina per venerare sul luogo del martirio il suo protettore, il diacono San Cesario, nel 1910mo anniversario della morte. Grande è l’entusiasmo con cui la comunità si prepara a questo singolare evento: accompagnare in processione l’immagine di San Cesario per le strade della città che lo vide apostolo di carità ed annunciatore del Vangelo. Sarà certamente emozionante visitare i luoghi del suo martirio: ai cesani verranno di sicuro in mente le immagini viste e le sensazioni provate durante le sacre rappresentazioni della vita e martirio del santo, la nostra “Tragedia”, che spesso i giovani del paese hanno messo in scena negli anni, e che già dal prossimo anno sarà ripresa.
Il centro di questo pellegrinaggio, che si svolge a Terracina proprio nel giorno in cui la città e l’intera diocesi celebrano la festa di San Cesario, sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Latina – Terracina, mons. Mariano Crociata, cui seguirà la solenne processione delle Reliquie e della Sacra Immagine per le strade del centro storico. Non è la prima volta che le comunità di Cesa e di Terracina si incontrano nel nome di San Cesario; una di queste, importantissima, è stata a Cesa il 22 Luglio 1984 durante un Convegno che l’allora comitato festeggiamenti organizzò dal titolo “Cesa e il suo patrono San Cesario: origini e storia del culto”.
Ci piace ricordare un passaggio dell’intervento che il compianto vescovo di Aversa, mons. Giovanni Gazza, fece al suddetto convegno storico: “(…) è bello vedere comunità, sia pure lontane, che si confrontano, cercano e scoprono le loro radici storiche che li legano attorno al comune patrono (…)”. Le prime comunità gemellate con la nostra, allora presenti al convegno, erano Cava de’Tirreni, con il padre benedettino Gennaro Lo Shiano, e Terracina, con mons. Natalini, vicario episcopale della diocesi, don Giovanni Gallinari, parroco della cattedrale di Terracina e il già menzionato prof. Pietro Longo.
Ognuno di essi, assieme con l’allora sindaco di Cesa, dott. Carlo De Giglio, con il prof. Francesco De Michele e il compianto avv. Giuseppe Verde, presentò una relazione sulle origini storiche delle proprie città e il culto del Santo Martire Cesario: sorprendente fu per i presenti scoprire che l’allora papa, Giovanni Paolo II, era stato, da cardinale, rettore dell’unica chiesa superstite delle sette dedicate a San Cesario in Roma (S. Cesario de Appia presso Porta San Sebastiano).
Il messaggio di monsignor Gazza ha trovato, negli anni, terreno fertile nella comunità cesana, che in questi quasi 35 anni di ricerche, lavoro, contatti, grazie anche alla guida spirituale dei propri pastori, ha voluto ancor più condividere con altre comunità d’Italia la gioia di venerare, pregare e stringersi attorno al comune patrono. Nell’anno 2012, ribattezzato dal nostro parroco, don Giuseppe Schiavone, come Anno Cesareo, è stato celebrato il IV Centenario dell’arrivo a Cesa della Reliquia di San Cesario (19 giugno 1612).
Le comunità gemellate negli anni venute pellegrine nella nostra città sono state testimoni di quanto fervore, devozione e senso di attaccamento al comune patrono alberga nel cuore della comunità cesana: sono rimaste particolarmente colpite dal tesoro che nel corso dei secoli i cesani hanno donato al santo e che la carità dei contemporanei ha reso possibile restaurare proprio nell’anno giubilare.
Questi esempi di fede e generosità devono costituire incitamento per le generazioni future ed accrescere la devozione verso San Cesario, che ha voluto seguire fino al martirio il Cristo Risorto Via,Verità e Vita Citiamo uno stralcio dell’intervento dell’avv. G. Verde che, durante il Convegno storico del 1984, così si rivolgeva ai presenti: “(…) Non c’è una sposa che, prima di abbandonare la chiesa non si fermi nella cappella del santo per invocare la sua protezione sulla nuova famiglia nata; non c’è un bambino che nel giorno della sua prima comunione non viene accompagnato dai genitori all’altare del santo per offrirgli la purezza del suo giglio profumato; non c’è una mamma che non offre al santo i dolori della figlia partoriente; non c’è un emigrante, costretto ad andare in terre lontane in cerca di avventure, che non porta con sé e nel cuore l’immagine del santo; non c’è una persona lontana dal proprio paese che non torna per i festeggiamenti patronali per accogliere nella propria casa la statua del santo che passa benedicente ed invocare la protezione sulla sua famiglia; non c’è una persona gravemente malata o moribonda che non ha nella propria stanza, rischiarato da una lanterna, quel braccio potente d’argento cui affida i propri dolori e gli ultimi palpiti della vita.
Grande poi è l’entusiasmo della moltitudine di persone che, con canti e preghiere, accompagna la statua del santo per il rientro in chiesa con il suono festoso delle campane. Tanti nella gioia, nel dolore e nel pianto offrono a Lui i propri propositi e i propri sentimenti e tornano a casa con la gioia di aver ricevuto coraggio e speranza per riprendere la vita quotidiana nelle sue avventure. Viva San Cesario!”.
Di seguito i dettagli del pellegrinaggio:
Ore 14.00: Partenza da Cesa in via Berlinguer.
Arrivo a Terracina presso la Cattedrale, Preghiera del S. Rosario e Coroncina a San Cesario.
Ore 17.30: Solenne Celebrazione Eucaristica nella Chiesa Cattedrale presieduta da Sua Ecc. Mons. Mario Crociata, vescovo di Terracina.
Seguirà la Solenne Processione con la sacra immagine di San Cesario per le strade di Terracina cui prenderà parte anche la nostra comunità.
Al termine, escursione libera per la città ed il lungomare di Terracina.
Ore 22.30: Partenza da Terracina per il rientro a Cesa.
I partecipanti dovranno portare con sé il foulard rosso distribuito a tutte le famiglie in occasione del IV Centenario (anno 2012).
Quota di partecipazione: € 12,00 (euro dodici/00). L’eventuale ricavato sarà devoluto per il restauro della statua argentea di San Cesario.
Per le iscrizioni rivolgersi al sig. Luigi Angelino (Nik), tel. 3478087591 oppure presso il Tabacchi al Corso, Corso Umberto I – Cesa.