Ha postato la foto della sua bici su Facebook, ancora incredulo. “Aiutatemi a ritrovarla. Oltre il valore economico, aveva un valore sentimentale enorme”. Etienne Godard, 30 anni, francese stava facendo il giro del mondo in bici con la moglie, ma arrivato in Italia, a Castel Volturno, sul litorale domizio, ha perso la sua bicicletta.
“L’ho lasciata incustodita per cinque minuti sulla spiaggia di Castel Volturno ed è sparita”, ha scritto. Nelle grandi sacche attaccate alla bici c’era di tutto: “Vestiti, occhiali da vista e da sole, attrezzi da campeggio”, ma anche “Fotocamera e Iphone”.
Godard era in viaggio con la moglie, entrambi giovani medici con la passione per i viaggi. Erano partiti da Hong Kong, direzione Francia del Nord. Undici Mesi di viaggio e 15 mila chilometri.
Tra i commenti al post, tante scuse di italiani e qualche attacco (sempre ben equilibrato da risposte a difesa degli stranieri) per la forte presenza di extracomunitari nella zona. Godard è ripartito ieri verso la Costa della Normandia, dopo la tappa a Formia e Roma oggi è a Siena.
Intervistato da Repubblica, il medico francese ha spiegato: “Catastrofe. Disastro. Paura. Sono praticamente morto. Non è solo il valore economico. Su quella bici c’era di tutto: attrezzatura da campeggio, telefono, macchina fotografica, i miei occhiali da vista. Ma soprattutto ero rammaricato per il valore sentimentale: tutti i ricordi di questo anno incredibile. Sono appassionato di bici, con mia moglie Mathilde, anche lei medico, ho preso un anno sabbatico e volevo fare, e poi raccontare, l’avventura della vita”. Poi, cercando di mitigare le polemiche, ha sottolineato: “In genere sto molto attento alla mia bici, sempre. Ma le bici le rubano tutti i giorni. Succede in Italia e ovunque. Certo, dopo aver attraversato Cina, Indonesia, India e Turchia, mi sono sentito ‘nudo’: sono rimasto solo in costume”.
Ora ha ripreso il viaggio, commuovendosi per quanti gli hanno fatto coraggio. E al cronista che gli riferisce che nei bar di Castelvolturno stanno facendo una colletta ed è stata aperta una pagina Fb di sostenitori, Godard commenta: “Davvero? Io so solo che mi hanno rubato anche un po’ di cuore e un pezzetto di una grande avventura, ma non sono riusciti a fermarmi. Pedalare è faticoso, ma ti insegna a non mollare mai. Ancora spero di ritrovare bici, telefono, foto, diari di viaggio. E sarebbe bellissimo. Ma se non accadrà avrò un’altra storia da raccontare”.