Ad un anno dalla scomparsa di Shimon Peres, è stato siglato ad Assisi, il 19 ottobre scorso, l’accordo di collaborazione tra la Fondazione San Giovanni Paolo II ed il Centro Peres per la Pace. La firma è avvenuta nel Palazzo del Comune: lo scopo è quello di perseguire la pace aiutando gli ultimi.
La Fondazione Giovanni Paolo II, presieduta da monsignor Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, il cui vicepresidente è Padre Ibrahim Faltas ofm, economo di Terrasanta, nasce nel 2007 a favore dei Paesi del Medio Oriente. Importanti risultati, soprattutto in Israele e in Libano con progetti che mirano a creare sviluppo in particolare nell’ambito sociale. Il Peres Center per la Pace ha sede a Giaffa in Israele, fondata nel 1996 da Shimon Peres con lo scopo costruire la pace attraverso il dialogo e la cooperazione socio-economica.
Il sindaco di Assisi, la professoressa ingegner Stefania Proietti, ha commemorato il presidente israeliano Peres, premio Nobel per la pace e cittadino onorario di Assisi, ad un anno dalla sua scomparsa. “La firma dell’accordo è un atto di enorme importanza simbolica e fattiva – ha dichiarato la sindaca Proietti – perché due importanti realtà, nate da presupposti diversi, superano ogni divisione in nome della pace, della giustizia sociale, della cooperazione”.
Presenti la figlia di Peres, Tvzia Walden Peres, il viceambasciatore di Israele in Italia, Ofra Farhi, Francesco Maria Talò, già ambasciatore d’Italia in Israele, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Gualdo Tadino e Nocera Umbra, Catiuscia Marini, presidente Giunta regionale dell’Umbria, monsignor Luciano Giovannetti e padre Ibrahim, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Giovanni Paolo II, Manuela Dviri e Rachel Hadari per il Centro Peres.
Intervenuto, tra gli altri, l’avvocato casertano Raffaele Crisileo, preside dell’Ordine del Santo Sepolcro della sezione campana Napoli – Terra di Lavoro, per la quale operano per i cristiani in Terra Santa, su espresso invito di Padre Ibrahim, con il quale è impegnato, insieme al sindaco di Betlemme, l’avvocato Antonio Salman, in opere umanitarie. Presente anche la dottoressa Gioia Bartali, nipote dello storico campione del ciclismo, Gino Bartali, impegnato nella salvezza di tanti ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.