I carabinieri per la Tutela del Lavoro di Caserta hanno illustrato alla stampa i dati nazionali in materia di controlli giuslavoristici e l’attività di contrasto al “caporalato”. All’incontro hanno partecipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il comandante generale dell’Arma, generale Tullio Del Sette, e il comandante nazionale dello speciale reparto dell’Arma, colonnello Nicodemo Macrì.
I numeri hanno evidenziato una percentuale di “lavoro nero” del 22% circa in relazione ai controlli effettuati. Caserta e la sua provincia, in controtendenza al dato nazionale, registrano, invece, una percentuale di “lavoro nero” del 70% su controlli effettuati da gennaio ad oggi. Il trend negativo è confermato dagli ultimi controlli che carabinieri del Nil e ispettori del lavoro che fa registrare, purtroppo, un costante utilizzo della manodopera irregolare, nonostante la pressante attività di verifica aziendale.
Nelle ultime due settimane, infatti, nel corso di 63 ispezioni in aziende distribuite nell’intera Provincia, sono stati adottati ben 44 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera “in nero”, ai sensi delle disposizioni legislative in materia di lavoro. Ciò significa che solo 19 attività controllate, sono risultate regolari.
I militari dell’Arma e gli ispettori, nel corso delle verifiche, hanno controllato, bar, opifici, carrozzerie, cantieri edili e attività di ristorazione, verificando la regolarità occupazionale di 159 lavoratori di cui 120 completamente in “nero”.
Le ditte sono state monitorate anche in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavori, sui quali sono state applicate 28 prescrizioni e deferiti a piede libero all’autorità giudiziaria 12 datori di lavoro per inosservanza alle disposizioni normative. Agli stessi sono state contestate sanzioni amministrative per circa 450mila euro.
Nei giorni scorsi, inoltre, la dottoressa Anastasia Giuffrida, direttrice dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta, e il comandante del Nil Carabinieri di Caserta, hanno illustrato in Prefettura i dati sul contrasto al “caporalato” in agricoltura. L’attività condotta da inizio anno, ha registrato ben 58 ispezioni ad aziende agricole dove è stata verificata la posizione di 262 lavoratori di cui 155 “in nero”, compresi 15 extracomunitari clandestini, con 5 datori di lavoro deferiti per violazione al Testo Unico sull’immigrazione.
Tre i soggetti deferiti all’autorità giudiziaria per la violazione del codice penale (contrasto al caporalato), una di loro è una cittadina bulgara. Sono proprio i lavoratori bulgari, con i rumeni e gli ucraini, ad essere quelli maggiormente utilizzati nel lavoro sui campi, per i quali si registra, al tempo stesso, la percentuale più elevata di “lavoro nero” (90 su 123 controllati). In calo l’utilizzo di manodopera extracomunitaria. Anche negli specifici controlli è stata data particolare attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro con 38 datori di lavoro denunciati.