Tempi duri per i medici specialisti dell’Asl di Caserta nell’Agro Aversano. Nel giro di pochi giorni, infatti, ben due di loro sono stati malmenati e costretti a ricorrere alle cure dei loro colleghi del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa con prognosi che sono arrivate sino a dieci giorni. La loro colpa: aver spiegato ai familiari dei pazienti che c’era un ordine temporale da rispettare per vedersi erogare le prestazioni mediche richieste. Servizi pubblici che dovrebbero essere rispettati per la loro importanza, ma che sono sempre più bistrattati da energumeni che non hanno assolutamente il senso civico del rispetto del pubblico e dei relativi servizi.
In pochi giorni due episodi emblematici di cosa significhi fare il medico nell’Agro Aversano, sempre più terra di nessuno, sempre più in balia di esagitati e prepotenti. Due episodi che hanno avuto come protagonisti due sanitari specialisti conosciuti dai pazienti anche e soprattutto per la loro disponibilità, circostanza che rende ancora più inverosimile quanto accaduto.
Il primo episodio si è verificato presso il distretto di Casal di Principe. Qui, vittima della violenza insensata il neuropsichiatra infantile Francesco Russo che si è visto aggredire dal genitore di un piccolo paziente con una violenza che non ha spiegazione alcuna.
Secondo episodio a Succivo. Altro distretto, stessa scena, altro medico. Questa volta vittima dell’aggressione il dottor Michele Capuano, fisiatra molto noto nell’Agro Aversano. In entrambi i casi la ragione era la stessa: richiesta di visite immediate, senza attendere prenotazioni e liste di attesa, altrimenti botte. Entrambi sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del Moscati che hanno previsto una prognosi di dieci giorni per il primo e di quattro per il secondo.
Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri delle rispettive stazioni che hanno inoltrato un rapporto scritto sulle due aggressioni ai competenti magistrati della procura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord di Aversa.
“Inutile dire – affermano i colleghi dei due medici aggrediti che, per regolamento Asl, non possono rilasciare dichiarazioni pubbliche alla stampa – che servirebbe vigilanza e personale addetto, ma i costi impongono economia, anche se poi ti accorgi che alla sede centrale di Caserta c è un vero e proprio bunker, con portieri e controlli, oltre che orari ben definiti di entrata ed uscita”.
Dai vertici dell’Asl casertana giunge solidarietà per i due sanitari colpiti e l’assicurazione che saranno adottati adeguati provvedimenti con l’obiettivo di non vedere ripetere quanto avvenuto a Casal di Principe e a Succivo.
Le aggressioni ai medici specialistici sono una ‘novità’ nel panorama delle violenze quotidiane. Sino ad ora, infatti, sono state frequenti le aggressioni contro medici e infermieri del pronto soccorso del “Moscati” e il personale del servizio di emergenza 118.