I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca, insieme ai colleghi della locale stazione, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura distrettuale antimafia, nei confronti di quattro indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione, tentata estorsione e porto abusivo di arma da fuoco, tutti aggravati dal metodo mafioso al fine di agevolare il clan Esposito, detto dei “Muzzoni”.
Si tratta di Elio Masi, 64 anni, Alberto Andreoli, 52, e Orlando Lettieri, 38, residenti a Sessa Aurunca, e di Pietro Mancini, 29, di Carinola.
Il provvedimento cautelare recepisce gli esiti di un’articolata attività d’indagine, condotta tra i mesi di aprile e novembre, volta ad acclarare le attività criminose poste in essere dagli indagati, tutti appartenenti al clan camorristico degli Esposito, storicamente operante sui territori di Sessa Aurunca, Cellole e Baia Domizia.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, hanno permesso di individuare i componenti del sodalizio ai quali il clan aveva affidato la riscossione delle estorsioni nel territorio di Sessa Aurunca, necessarie e sostentare il clan e specificamente le famiglie dei sodali detenuti.
La particolare attività investigativa ha consentito, inoltre, di confermare l’ipotesi degli inquirenti circa l’operatività attuale della consorteria criminale degli Esposito, particolarmente attiva nella commissione di attività estorsive. In totale documentata una dozzina di episodi estorsivi, commessi tra il mese di giugno e di settembre di quest’anno, a danno di alcuni commercianti dell’area sessana.