Negli ultimi mesi si erano verificati diversi allarmanti episodi di esplosioni accidentali di bombole di gas. In alcuni casi solo la sorte aveva evitato che gli incidenti causassero vittime o crolli strutturali di porzioni di edifici. In tutti i casi gli approfondimenti svolti dai Vigili del Fuoco, accorsi nell’immediatezza, davano conto di bombole usurate e non collaudate, commercializzate illegalmente da rivenditori senza scrupoli, spesso anche in “nero”, con evasione di Iva e accise.
Pertanto, su attivazione della Procura di Santa Maria Capua Vetere è stata avviata un’attività di approfondimento ed analisi del settore da parte del personale specializzato dei comandi provinciali dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza. Una sinergia che si è rilevata proficua e che si è concretizzata nell’individuazione delle imprese con maggiori indici di pericolosità sia sotto il profilo della sicurezza dei prodotti commercializzati che del rispetto della normativa fiscale.
In collaborazione con l’associazione nazionale di categoria “Assogasliquidi”, è stato poi analizzato anche l’attuale assetto normativo e regolamentare con i connessi regimi autorizzatori attraverso una giornata di approfondimento tecnico professionale che ha visto la partecipazione di decine di finanzieri e vigili del fuoco che si sono scambiati le esperienze sul campo così da addivenire alla stesura di un protocollo operativo da applicare nelle attività di controllo congiunte. Il lavoro svolto ha trovato una prima attuazione concreta nel piano di controlli eseguito ieri nei confronti di rivenditori di bombole gpl e di alcuni impianti di imbottigliamento da parte dei Reparti della Guardia di Finanza della Provincia di Caserta con la collaborazione dell’aliquota di polizia giudiziaria dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta. Ben 25 pattuglie che hanno controllato 23 aziende dislocate sull’intero territorio provinciale.
Significativo il tasso di illegalità riscontrato: in 20 aziende su 23 sono state accertate violazioni penali con conseguente denuncia dei rispettivi amministratori alla competente autorità giudiziaria. Diverse le condotte illecite contestate: mancanza di autorizzazione per l’esercizio dell’impresa e per la prevenzione incendi o possesso di un’autorizzazione scaduta e non rinnovata (8 casi), detenzione di bombole in numero superiore al limite massimo autorizzato (7 casi), irregolare tenuta della contabilità e mancata tracciabilità delle bombole commercializzate (16 casi), ma soprattutto l’utilizzo di numerosissime bombole, di cui non è stato possibile accertare la legittima provenienza, risultate in cattive condizioni di conservazione e prive della certificazione di avvenuto collaudo.
Complessivamente sono state sequestrate e materialmente tolte alla disponibilità dei rivenditori controllati, e quindi dal mercato, 1.904 bombole di diversa capienza. Sequestrate anche 17,7 tonnellate di gpl illecitamente detenuto. Individuati anche 7 lavoratori completamente “in nero”. In diversi casi, infine, è stata cautelata anche numerosissima documentazione extracontabile da cui sarà possibile ricostruire la filiera di distribuzione del gpl illecitamente commercializzato e il volume d’affari prodotto in evasione d’imposta.
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