Assistiti 56 migranti a bordo di un veliero e arrestati in flagranza di reato tre scafisti ucraini. L’attività aeronavale è stata svolta dai mezzi navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia di stanza a Crotone in cooperazione con un aereo del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare.
La scorsa notte, infatti, il coordinato intervento del velivolo ATR 42, rischierato temporaneamente presso l’aeroporto di Lamezia Terme ed in attività di esplorazione aeromarittima sul mar Ionio e di un guardacoste della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, ha permesso l’intercetto ed il fermo di un veliero carico di migranti. L’imbarcazione, proveniente dalla Turchia, battente bandiera tedesca e denominata “Maria”, difficilmente sospettabile perché mimetizzata tra il comune traffico da diporto, è stata segnalata dal mezzo aereo del Corpo al Reparto navale di Crotone quando si trovava al largo della costa crotonese.
Il successivo intervento dell’unità navale, ha permesso di fermare ed abbordare il veliero, dove, oltre ai tre uomini di equipaggio, di nazionalità ucraina, erano presenti 56 migranti irregolari, tra cui 9 donne e 16 bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane. Il veliero, preso in consegna dalle Fiamme Gialle, è stato condotto nel porto di Crotone dove ad accogliere i migranti era già operativo il dispositivo deputato alle procedure di accoglienza che ha visti impegnati le varie forze di polizia, la Misericordia, la Croce Rossa e personale del 118, sotto il coordinamento della locale Prefettura.
Contestualmente, gli uomini della Sezione Operativa Navale di Crotone, coadiuvati dai finanzieri del locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Crotone, stante gli importanti ed inequivocabili elementi indiziari emersi, arrestavano i tre ucraini (di 49, 29 e 27 anni) per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina, avendo condotto i migranti dalla Turchia sino alle coste italiane a fronte del pagamento di circa 4000 dollari ciascuno.
I responsabili dell’illecita attività sono stati condotti nella casa circondariale di Crotone a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha diretto le indagini, mentre il veliero è stato sottoposto a sequestro.
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