Fuoriclassico, la contemporaneità ambigua dell’antico torna al Mann. Il ciclo di dialoghi, dibattiti incontri e conferenze sono promossi dal museo archeologico nazionale, in collaborazione con le associazioni “A voce alta” e “Astrea-Sentimenti di giustizia”.
“Vogliamo un Museo vitale, coinvolgente e che trabocchi di cultura, non solo statica (le collezioni) ma anche dinamica, capace di interloquire con tutti i tipi di pubblico”, spiega il direttore Paolo Giulierini.
Tra le caratteristiche principali l’apertura di Fuoriclassico a diversi linguaggi: la filosofia, la filologia ma anche le arti visive, in particolare la fotografia. Il tema della seconda stagione è migrazioni e altre metamorfosi.
Il ciclo di conversazioni, letture e spettacoli si articola in due ambiti: “Le favole antiche”, dedicato alle tradizioni del mito ed all’ insieme delle sue varianti: un tema, una struttura portante, una proliferazione di variazioni, di “allontanamenti” che magari lo renderanno a stento riconoscibile. Sono, anzi, questi allontanamenti a conservare integro il potenziale del mito.
La seconda “Intorno alla legge”, dedicato alle vicende di legge, giustizia e processo. Vicende che non saranno affrontate in chiave antiquaria ma facendo incontrare e soprattutto scontrare l’antico con il moderno evidenziando sia discontinuità radicali sia sopravvivenze, più o meno ambigue.
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