Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, l’ha definita la mostra più importante di quest’anno in Italia. Esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni che mette insieme Pompei e il museo Madre. Quest’ultimo diventa una ‘domus contemporanea’ per raccontare due secoli di fascinazione, quella degli scavi vesuviani, con la mostra a cura di Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, direttore del Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, in esposizione fino al 24 settembre 2018 nell’area dell’ingresso firmato da Daniel Buren e del primo piano. L’esposizione del terzo piano sarà visitabile fino al 30 aprile 2018.
“Oggi abbiamo inaugurato al Madre la mostra più importante dell’anno in Italia, un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni che mette assieme Pompei e il museo Madre, l’antico e il contemporaneo. Le sale sono spettacolari”, ha commentato Franceschini a conclusione della visita al museo regionale, tra raramente esposti materiali archeologici di provenienza pompeiana e opere d’arte contemporanea (curatore della parte moderna è Luigi Gallo). “Franceschini sta dando un impulso straordinario ai beni culturali”, ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Il percorso della mostra è come una passeggiata circolare fra opere, manufatti, documenti e strumenti connessi alla storia delle varie campagne di scavo a Pompei messi a confronto con opere e documenti moderni e contemporanei provenienti dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Museo e Real Bosco di Capodimonte, del Polo Museale della Campania e di importanti istituzioni nazionali e internazionali o private.
Più di 90 artisti e intellettuali moderni e contemporanei partecipano al progetto Pompei@Madre. Materia Archeologica. Le opere delle Collezioni del museo (di Domenico Bianchi, Daniel Buren, Francesco Clemente, Luciano Fabro, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Richard Long, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Richard Serra,) si confrontano così i reperti, calchi e mosaici pompeiani, alcuni appena restaurati. Il progetto comprende inoltre l’utilizzo di ‘materie archeologiche’ pompeiane (esposte in due ‘vasche’) per la commissione, concezione, produzione di nuove opere d’arte contemporanea (la prima sarà di Laura Favaretto).
Per Franceschini “il dialogo tra gli oggetti che arrivano da Pompei e le collezioni del Madre e le altre opere prestate da altri musei è fertile e credo vada sviluppato per il bene del Paese. Anzi – ha concluso – mi piacerebbe fare l’operazione inversa, portando un po’ di arte contemporanea a Pompei”. Il catalogo della mostra è edito da Mondadori Electa. Una speciale tessera Artecard, promossa per l’occasione, include l’ingresso al Madre, a Pompei e i trasporti regionali.
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