Aversa, 4mila bollette dell’acqua in arrivo nelle case dei contribuenti

di Nicola Rosselli

Quattromila avvisi di pagamento dei canoni idrici per gli anni che vanno dal 2013 al 2015 stanno per giungere nelle case degli utenti aversani per un ammontare stratosferico di poco meno di otto milioni di euro. Si tratta, in pratica del 65% delle seimilacinquecento utenze idriche. Utenze collettive che raccolgono dietro ad una singola posizione condomini anche con centinaia di singole utenze. «Si tratta – hanno dichiarato dall’ufficio tributi del comune normanno – non solo di un’azione di recupero che andava fatta, ma anche di un’azione di civiltà, educativa, considerata l’altissima percentuale di utenti che non pagano».

Una vicenda questa dei canoni idrici che si è incancrenita nel tempo anche a causa delle utenze collettive e non singole, con contatori e contratti che non sono, di conseguenza, per singola utenza ma collettivi di cui uno corrisponde, poi, a decine e decine di consumatori, con il corollario che è difficile perseguire il ‘condominio’ rispetto all’individuo. Oggi si richiedono solo i canoni a partire dal 2013, ossia gli ultimi cinque anni, mentre rimane il problema della possibile prescrizione per le annualità precedenti con rischio di perdite milionarie per l’ente locale normanno.

Sempre in tema di recupero, grazie all’attività della polizia municipale e del suo comandante Stefano Guarino, sono stati notificati agli interessati, circa cinquanta diffide ad adempiere relativamente al pagamento della tassa di occupazione per diversi anni, anche in questo caso mai riscossa.

«Grazie alla fermezza di questa amministrazione – ha dichiarato in merito il consigliere comunale delegato ai tributi Renato Oliva – si è riusciti a imboccare il giusto binario avviando il recupero dei crediti comunali che rappresentano una zavorra e una risorsa per l’ente. L’azione coordinata dei dirigenti al patrimonio, finanza e lavori pubblici, dietro la continua compulsazione della politica, sta portando risultati in termini finanziari. Accanto al recupero dei corrispettivi concessori mercato ortofrutticolo, Tosap evasa con i controlli autorizzativi conseguenziali parte anche il recupero dei canoni idrici pregressi. Tutto quanto a conferma che la politica di questa amministrazione si fa sui fatti e non in chiacchiere inutili e puramente demagogiche».

Polemiche, invece, per quanto riguarda la fissazione da parte della giunta guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro delle tariffe per l’utilizzo delle palestre scolastiche comunali. Per l’ex assessore e presidente dell’Osservatorio Politico Cittadino Gino Della Valle: «Trattandosi di una nuova tariffa, non presente in precedenza, sarebbe stato necessario passare attraverso il consiglio comunale, così come previsto dalla normativa vigente».

Lo stesso Della Valle interviene sulla vicenda dei costi della mensa scolastica per le famiglie e dichiara: «Una bruttissima figura quella dei ticket mensa non garantiti neanche alle famiglie meno abbienti. In sede di Bilanci non solo si decide di abbassare la fascia di esenzione e di esentare dal pagamento dei ticket mensa le famigli con reddito da 0 a 3000 euro ma non si mettono fondi sufficienti su quel capitolo. In pratica non c’erano i soldi neanche per garantire la metà dei richiedenti. Uno schiaffo consapevole o inconsapevole alle famiglie bisognose che meriterebbero più rispetto. Eppure il numero delle famiglie con quel reddito era noto al comune dato che ogni anno le famiglie che fanno domanda di esenzione producono anche l’Isee».

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