Aversa – Dirigente stakanovista al Comune di Aversa. Antonio De Chiara, per anni ai vertici dell’ente locale normanno, è andato in pensione diverso tempo fa, dopo aver occupato diversi posti chiave nella casa comunale grazie alla sua duttilità e preparazione. Dal giorno del meritato riposo ha chiesto, anche formalmente, alle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute, di vedersi riconosciuti gli emolumenti sostitutivi “delle ferie annuali per l’intero periodo di lavoro alle dipendenze del Comune di Aversa”. Una somma, da quanto è dato sapere, che ammonta a diverse decine di migliaia di euro.
Sino a qualche giorno fa lo aveva fatto in maniera bonaria, forte anche di un precedente processuale. Ad un altro dirigente, infatti, Michele Lauria, il giudice del lavoro aveva riconosciuto il diritto a vedersi pagare un’indennità sostitutiva di alcune ferie non godute. Nel caso dell’avvocato De Chiara si tratta, invece, di tutte le ferie relative al rapporto di lavoro con l’ente. Quando ha visto che non c’era nessuna possibilità che il Comune gli corrispondesse quanto da lui chiesto è passato alle vie di fatto producendo ricorso innanzi al locale tribunale di Napoli Nord, sezione lavoro, scegliendo un avvocato d’eccezione, Raffaele Ferrara, già due volte sindaco di Aversa sino a poco più di una quindicina di anni fa.
In occasione dell’ultima seduta di giunta comunale, l’esecutivo, su proposta del sindaco Enrico De Cristofaro, ha deliberato di resistere al giudizio proposto da De Chiara e “considerato la complessità del giudizio”, ha ritenuto necessario nominare un avvocato esterno per la cui parcella sono stati stanziati, per il momento tremilacinquecento euro. L’avvocato nominato è Loredana Rocchetti.
Non è la prima volta che tra il Comune di Aversa e i suoi dirigenti si verificano contenziosi. L’ultimo, in ordine di tempo, quello che ha visto vittoriosi i dirigenti dell’area affari generali Giuseppe Nerone e dell’area servizi al cittadino Gemma Accardo che, non essendo riconfermati dirigenti per il periodo in cui avevano diritto si sono visti riconoscere poco più di duecentomila euro complessivi. La giunta comunale ha, poi, deliberato di transigere con i due ex dirigenti. La transazione ha previsto la rinunzia al risarcimento da parte di Nerone e Accardo a fronte dell’assunzione a tempo indeterminato nel ruolo che avevano sino allo scorso anno.