“Abbiamo lavorato in concertazione con il sindacato e dirigenti scolastici per migliorare non solo l’offerta formativa, rafforzandola in quei territori che ne erano sprovvisti, ma soprattutto abbiamo lavorato affinché le comunità non perdessero presidi scolastici a tutela della legalità e della cultura”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, nel corso dell’incontro avuto nella Sala Giunta dell’Ente con i sindaci, i dirigenti scolastici ed il mondo sindacale convocati, per la predisposizione del Piano di dimensionamento della rete scolastica e di programmazione dell’offerta formativa della provincia di Caserta per gli anni scolastici 2018-2019, da trasmettere alla Regione, per l’approvazione definitiva con deliberazione di Giunta Regionale.
“Le richieste presentate – ha precisato Magliocca – devono però essere suffragate da obiettivi formativi concreti, in modo da poter offrire nuovi indirizzi scolastici, che siano rispondenti alle esigenze economiche del territorio, alla sua vocazione. Le proposte formative su di un territorio – ha concluso il presidente – non devono contrastare con quelle di un altro territorio, ci vuole una visione d’insieme che non penalizzi nessuno”.
Tante le proposte di nuovi indirizzi formativi presentate dagli Istituti, molti indirizzi formativi all’insegna della individuazione di nuovi filoni tecnologici (meccatronica, robotica, biomedica, enogastronomia, prodotti dolciari artigianali, servizi sociosanitari, agroalimentare ed agroindustria), altri volti al potenziamento di indirizzi già in essere, (biorobotica, ottico).
Massima attenzione per i dirigenti scolastici è puntare sulla qualità formativa, avendo conto anche della storia dell’Istituto e che sia rispondente alle esigenze del territorio. I sindaci hanno espresso il loro punto di vista avendo come focus gli interessi delle loro comunità, con problematiche connesse, principalmente, alla mobilità del mondo studentesco, alla logistica da predisporre, ai centri storici ed alle periferie. I sindacati di categoria (Cgil, Cisl,Uil, Snals, Gilda) hanno rappresentato nei loro interventi, oltre alla preoccupazione di salvaguardare il mantenimento degli attuali livelli di occupazione negli istituti scolastici, anche l’adozione di adottare criteri di rispondenza dell’offerta formativa alla specificità economica dei territori.