Aversa – A fronte del divieto di utilizzo dei sacchetti neri per la raccolta dei rifiuti ad Aversa, il Comune si ritrova a multare la ditta che effettua il servizio di pulizia degli uffici comunali e la Senesi, la società marchigiana che si occupa del servizio di igiene urbana. La prima ad essere multata dagli agenti di polizia municipale è stata proprio quest’ultima. A far scattare la sanzione, quella minima prevista dall’ordinanza sindacale, di 25 euro, è stato l’utilizzo nei cestini dei rifiuti all’interno del Parco Pozzi delle famigerate buste nere.
Qualche giorno dopo la sanzione è scattata anche per la ditta che effettua le pulizia della casa comunale. In questo caso le buste nere erano all’interno dei cestini nei singoli uffici. Sia la Senesi che la ditta di pulizie non hanno protestato riconoscendo il proprio errore. La stessa polizia municipale ha, inoltre, elevato anche poco meno di una decina di contravvenzioni con la stessa motivazione sia ai danni di alcuni privati che di esercizi commerciali cittadini.
Sempre in tema di igiene ambientale, è, di fatto, fuori servizio, pur essendo formalmente aperta, da oltre due mesi, l’isola ecologica di via Perugia, alla periferia della città. Attualmente, a chi si reca presso la struttura gestita dalla Senesi per conferire i rifiuti da discarica, tipo ingombranti, plastica, materiale elettronico, elettrodomestici e così via, viene detto che l’isola non è in grado di effettuare il ritiro.
La motivazione, a quanto pare, deve essere fatta risalire alle forti piogge dell’11 settembre scorso, quando un nubifragio provocò la caduta di rami e alberi su tutto il territorio cittadino e in tutto l’Agro Aversano. Tutti i residui di quel flagello naturale, per ripulire rapidamente le carreggiate stradali e consentire la circolazione delle autovetture, sono stati depositati nell’area della struttura di via Perugia.
Qui, da allora, fanno bella mostra di sé rami, fronde, foglie e tronchi che, a causa del buon tempo, si sono seccati e potrebbero fare da esca per eventuali incendi fortuiti. Il timore, infatti, è che potrebbero verificarsi incendi che potrebbero coinvolgere rifiuti particolari come oggetti di plastica, di elettronica ed elettrodomestici, con conseguenze dannose per la popolazione, soprattutto se si tiene conto del fatto che l’isola ecologica sorge in una zona abitata, a ridosso del quartiere delle case popolari di viale Europa.