Aversa, i ragazzi del “Mattei” studiano l’inglese interpretando la storia

di Redazione

Si è tenuta ad Aversa la tappa italiana del progetto Erasmus Plus, “Same But Different”, cui partecipa l’Isiss “Mattei” di Aversa diretto dal professor Giuseppe Manica. Il progetto, che ha come scopo la realizzazione di partenariati strategici tra scuole europee per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche e che ha, come obiettivo centrale, la diversità e il modo di valorizzarla attraverso il superamento di pregiudizi e stereotipi, ha permesso agli alunni, utilizzando l’inglese, di partecipare ad attività formative con studenti stranieri, proseguendo quanto già svolto in Germania e Danimarca in vista di quanto si attuerà nei prossimi mesi in Spagna e Portogallo.

Come già accaduto all’estero, gli studenti stranieri, ospitati, con calore e disponibilità dalle famiglie di quelli italiani, hanno vissuto una serie di attività centrate sul tema: percorsi di riflessione giochi e role-play con esperti interni ed esterni alla scuola attraverso i quali hanno sperimentato modi per combattere il pregiudizio e atteggiamenti che conducono alla disumanizzazione; visite guidate al museo dell’Antica Capua ed al Museo di Capodimonte di Capodimonte con percorsi sulla differenza di genere e l’arte della diversità.

Toccante e significativa in relazione al tema del progetto è stata, a detta degli “stranieri”, la visita itinerante alla Caritas e l’incontro con i mediatori culturali, gli immigrati del centro di accoglienza, il responsabile della struttura, don Carmine Schiavone, ed il vescovo Angelo Spinillo, che hanno consentito ai ragazzi ed ai docenti di toccare con mano una realtà da essi conosciuta solo attraverso la stampa.

Il tema delle similitudini e differenze della mia/tua città è stato, poi, indagato attraverso attività e giochi di squadra. Gli studenti, divisi in gruppi, hanno partecipato ad una caccia al tesoro per la città che ha permesso loro di conoscerla in modo divertente: seguendo la mappa di Aversa con una “app” per tablet appositamente creata, hanno seguito un itinerario storico-culturale rispondendo ad indovinelli e giochi linguistici, ricevendo, grazie a video e “teatralizzazioni in costume” dal vivo e in inglese di una scena de “Il Matrimonio Segreto” di Cimarosa, dell’investitura di Drengot e del rito del “maritaggio”, informazioni sulla storia e l’architettura locale. All’ultima tappa, il chiostro di San Francesco, mentre gli studenti sono stati accolti con buffet di prodotti locali e musica napoletana, i docenti hanno visitato la Chiesa ed il Museo guidati dal relativo rettore, Don Pasqualino de Cristofaro.

La settimana di attività si è conclusa con la gara “Fusion menu” e con la preparazione della festa finale dove gli studenti, affiancati da quelli dell’ Istituto alberghiero di Aversa, hanno realizzato piatti “fondendo” gli ingredienti dei vari paesi di provenienza, per sperimentare come la “cucina” possa essere un elemento di integrazione e dimostrare che in una società come la nostra, sempre più multi ed interculturale, anche l’integrazione culinaria è segno di civiltà.

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