Gricignano – Come ogni anno, anche quest’anno il Comitato Donne ha presentato all’approvazione del Consiglio d’istituto del comprensivo “Santagata” di Gricignano la richiesta di partecipazione al concorso “Lettera a Babbo Natale”. Lo scopo era quello di raccogliere le lettere scritte dai bambini e premiare la classe autrice della “lettera più bella”, portandola in piazza Municipio, in occasione di una manifestazione natalizia. Ciò avrebbe dato la possibilità a tanti bambini di raccogliere i loro desideri, le loro speranze, in una lettera, e recandosi in piazza calandosi nell’atmosfera magica del Natale per ricevere un premio.
Ebbene, quest’anno la proposta è stata respinta dal Consiglio d’istituto, presieduto da Vincenzo Santagata, in accordo col preside e con gli altri componenti presenti. Alla nostra richiesta di spiegazioni scritte rispetto a tale diniego non ci è giunta risposta. Verbalmente, intanto, si arrampicano sugli specchi con risposte a dir poco inaccettabili, ossia che “non è coerente col Pof”, il Piano offerta formativa dell’istituto. Addirittura, dinanzi alla nostra insistenza di ricevere motivazioni plausibili, ci hanno intimato di non continuare, altrimenti il nostro Comitato in futuro non sarebbe stato preso in considerazione!
E poi si parla di “scuola aperta” al territorio! Ma di quale apertura parlano? Da quando una lettera a Babbo Natale non è coerente con le attività scolastiche? In ogni classe, da sempre, le insegnanti programmano l’esposizione scritta con lettere, testi, relazioni, intesi come manifestazione di sentimenti, emozioni, speranze relative alle festività di Natale, che è la festa di tutti i bambini. Perché, allora, impedire e negare che gli stessi lavori dei bambini fatti a scuola possano essere premiati in una pubblica manifestazione? Perché respingere la proposta del Comitato Donne? Perché gli altri anni tali proposte sono state accettate e quest’anno no?
Perché sono più coerenti i balletti in maschera all’uscita della scuola, nel cortile, quando, nel caos generale, molti dei più piccoli piangono impauriti e si nascondono dietro le maestre? Forse queste attività sono più formative di una lettera in cui troviamo le parole scritte col cuore dai bambini? O forse le attività ricreative e di intrattenimento sono state avanzate da associazioni territoriali più “vicine” allo staff del Consiglio d’Istituto?
Proprio così! Sembra che il Consiglio accetti o neghi determinate proposte solo se hanno affinità politiche con alcuni suoi componenti. Ma allora la scuola di chi è? Non è dei bambini di Gricignano? E gli altri membri del Consiglio? Ad alcuni non sono nemmeno pervenuti gli inviti a partecipare alla seduta e, per tale motivo, la stessa potrebbe essere addirittura invalidata.
E per gli altri membri presenti, che dire? Hanno palesemente dimostrato di appoggiare qualcuno che, sentendosi in piena campagna elettorale, facendo un uso improprio del suo potere decisionale, ha fatto una selezione irragionevole e inappropriata delle proposte da valutare. Ciò soprattutto quando si tratta di associazioni radicate sul territorio che da anni si prodigano in attività di volontariato.
Portare gente in piazza a Natale è un’occasione per raccogliere fondi necessari per offrire “pacchi alimentari” alle famiglie bisognose di Gricignano. Questo fanno, tra le altre iniziative, le donne del nostro comitato, ormai da anni. E molte famiglie del posto conoscono le donne del comitato appunto perché, in varie occasioni, nel corso dell’anno, promuovono iniziative a favore dei meno abbienti e delle fasce deboli della popolazione. Allora che dire di questo modo di fare politica nella scuola? A voi le risposte.
Il “Comitato Donne” di Gricignano