Qualità della vita: a Belluno la migliore d’Italia, Caserta peggiore provincia

di Redazione

La miglior qualità della vita? Si respira in montagna, sulle Alpi. Da Belluno, che si aggiudica la 28esima edizione dell’indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore, e passando a zig-zag tra cime e tornanti attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste.

Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest’anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l’indice di litigiosità nei tribunali, sono l’elemento portante dell’analisi realizzata per stilare la classifica della qualità della vita nelle 110 province Italiane. Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde sei posizioni e scivola all’ottavo posto; Roma, che scende al 24esimo rispetto al 13esimo del 2016, e Torino, che retrocede al 40esimo posto. Nelle vittorie di tappa per singola macro area, Milano è sempre al top nell’ambito ‘Ricchezza e consumi’, conquistando il primato nel Pil pro-capite, nell’importo medio delle pensioni e nei depositi bancari.

I voti migliori per il consumo di suolo e l’emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell’area ambiente e servizi. Aosta sale sul podio nella densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione. Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo libero. Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d’oro nella categoria Lavoro e Innovazione.

In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52esimo posto di Oristano. Non mancano comunque le buone prestazioni: la stessa Oristano conquista il terzo posto nella macro-area ‘Giustizia e sicurezza’, Matera sale al sesto posto nella categoria ‘Ambiente e servizi’ e le province del Mezzogiorno occupano in blocco i primi 14 posti nell’indicatore legato alla diffusione della banda larga.

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