L’avventura di Vincenzo Montella alla guida del Milan è finita. La società rossonera ha deciso di sollevare dall’incarico l’allenatore napoletano dopo lo 0-0 contro il Torino, affidando la panchina al tecnico della Primavera Gennaro Gattuso. Le sei sconfitte raccolte in campionato in quattordici partite e gli undici punti di distanza dalla zona Champions (con una partita in più) hanno indotto la società a prendere la scelta drastica.
Venti punti in quattordici partite di campionato, undici in meno della Roma ora piazzata in quel quarto posto obiettivo minimo stagionale e con una partita in meno. Dopo le cifre spese in estate sul mercato per rivoluzionare la squadra, il progetto tecnico di Vincenzo Montella alla guida del Milan è naufragato a fine novembre dopo i primi mesi stagionali difficili dentro e fuori dal campo. Sei sconfitte in Serie A su quattordici partite sono troppe, tutte contro dirette avversarie nelle zone alte della classifica. E poco importa che in Europa League sia arrivato il passaggio del turno con una giornata di anticipo.
Il tecnico rossonero paga il fatto di non aver dato un gioco alla squadra, vittima e schiavo dei continui esperimenti che – da luglio, quando gran parte dei nuovi acquisti erano già a Milanello – a oggi non ha portato a un’identità di squadra o a un undici titolare. Contro il Torino in uno 0-0 deludente nonostante le grandi parate di Sirigu, Montella ha schierato la ventitreesima formazione diversa in altrettante gare, ma senza mai aver trovato la quadra a dispetto delle parole ottimistiche in conferenza stampa prima e dopo le partite.
La scelta societaria è ricaduta sull’esonero con la squadra affidata a Gennaro Gattuso, attuale tecnico della Primavera. Una scelta importante, con la grande chance alla leggenda rossonera, ma con la consapevolezza di ricoprire un ruolo da traghettatore in vista, probabilmente, del grande nome da accogliere per la prossima stagione. Che sia Conte o qualcun’altro è ancora presto per dirlo.