Aversa – La chiusura, a tempo indeterminato, per inagibilità della chiesa e del convento di Sant’Antonio al Seggio, fondato nel 1230, di cui abbiamo parlato ieri (leggi qui), oltre ad essere considerata una gravissima perdita per la città sta creando grosse preoccupazioni ai residenti del centro storico per le conseguenze che potrebbero verificarsi in caso di crollo parziale o totale del complesso monumentale. In merito abbiamo chiesto al vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, che cosa pensa del problema che dovrebbe essere affrontato e risolto dal Ministero dell’Interno Fondo Culto.
“Posso solo condividere il dispiacere dei Frati e della nostra popolazione per questa notizia arrivata improvvisamente”, ha affermato Spinillo. “Sono in contatto con i Padri Conventuali – conclude – impegnando la Diocesi ad offrire ospitalità e una chiesa per il tempo necessario a recuperare gli immobili in cui da secoli la loro presenza è stata tanto significativa per la città e la Diocesi”.
Un impegno che speriamo vada a buon fine e che, a nostro parere, dovrebbe essere affiancato dall’impegno dell’amministrazione finalizzato a salvaguardare un’opera d’arte tra le più importanti della città ed insieme la permanenza dei frati francescani ad Aversa dove operano da circa otto secoli.
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