Attentati 11 Settembre, arrestato terrorista algerino ed ex Imam ad Aversa. Lo intervistammo nel 2012

di Antonio Arduino

Aversa – L’avevamo incontrato il 22 gennaio del 2012 ad Aversa, all’interno del Centro di Cultura Islamica di via Isonzo, dove esercitava le funzioni di Imam per conoscere e far conoscere ai nostri lettori come vivono i momenti di fede i seguaci di Maometto. Si era dimostrato gentile, colto e buon oratore Yassine Seghyr. Parlava del Corano e del rispetto che ha la sua religione per la Vergine Maria, citata anche nel loro testo sacro. Oggi lo ritroviamo tra gli extracomunitari arrestati per terrorismo internazionale dai carabinieri del Ros di Napoli. E’ stato individuato e catturato all’interno della stazione ferroviaria di Foggia in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzione Penali della Procura Generale partenopea.

Il cittadino algerino Yacine Gasry, alias Yassine Seghyr, era stato condannato in via definitiva a 4 anni, 9 mesi e 21 giorni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo internazionale. “Provvedimento – si legge in un comunicato dell’ufficio stampa dell’Arma – scaturito dagli esiti di un’indagine avviata dal Ros all’indomani degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 e diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Gli accertamenti riguardarono, all’epoca, la rete di supporto logistico al Fronte Islamico di Salvezza (F.I.S.) algerino, attiva in Italia tra le province di Napoli, Caserta, Vicenza e Milano”.

In pratica l’Imam Yassine (o Yacine) che fino a sette-dieci giorni fa era presente ad Aversa, non più come Imam, essendo stato sostituito già da qualche anno, era un terrorista che in qualche modo le indagini dei carabinieri del Ros collegano all’attacco dell’11 settembre alle torri gemelle di New York.

Eppure ha vissuto ad Aversa per circa vent’anni, stando a quanto affermano i sui compatrioti frequentatori del centro islamico, senza che si potesse neppure ipotizzare la sua appartenenza a nuclei terroristici. L’educazione, la cultura dimostrata durante la videointervista concessaci non ci avevano consentito nemmeno lontanamente di supporre che vivesse una doppia vita. Dedicata l’una al culto della sua religione che chiede la preghiera comune cinque volte al giorno, l’altra a fare proselitismo, a preparare atti terroristici o a dedicarsi ad attività di supporto a gruppi terroristici. Quanto è vero che l’apparenza inganna.

IN ALTO IL VIDEO DEL 2012

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Redazione
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