I carabinieri forestali della Sezione Operativa Antibracconaggio di Roma, insieme ai colleghi delle stazioni di Pietramelara e di Roccamonfina, hanno svolto, nella fascia litoranea della provincia di Caserta, dei servizi di contrasto al bracconaggio, sorprendendo quattro persone dedite all’esercizio della caccia all’avifauna acquatica migratoria con l’utilizzo di mezzi non consentiti.
Individuate le seguenti persone: A.G., 53 anni, di Napoli, in località Brezza di Grazzanise; ed altre tre a Castel Volturno, M.C., 58 anni, di Frignano; G.C., 60 anni, di Parete, e C.D., 62 anni, di Casal di Principe. Tutti sono stati sorpresi in atteggiamento di caccia all’interno di appostamenti fissi dislocati in prospicienza di bacini artificiali con l’utilizzo di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico riproducenti i versi dell’avifauna acquatica migratoria da abbattere.
A carico degli indagati si è proceduto al sequestro probatorio dei fucili da caccia, del relativo munizionamento, dei richiami acustici elettromagnetici e dell’avifauna abbattuta, nonché si è provveduto a deferirli all’autorità giudiziaria per aver integrato con le loro condotte il reato di esercizio di caccia con mezzi non consentiti.
La fascia litoranea della provincia di Caserta è interessata in questo periodo autunnale da un’importante rotta migratoria. Infatti, gli uccelli migratori che nel periodo primaverile si sono portati nel nord Europa per riprodursi fanno in questo periodo ritorno in Africa per svernare in un’areale dal clima più mite. Gli ignari uccelli, che seguono la linea di costa tirrenica per giungere in Africa, attratti dagli specchi d’acqua artificiali appositamente creati, attrezzati con “stampi in plastica galleggianti”, riproducenti le fattezze della specie da abbattere, nonché ingannati dai versi della stessa specie emessi dai richiami acustici elettromagnetici, istintivamente si avvicinano ai loro simili in plastica, venendo facilmente abbattuti dai bracconieri che sono appostati a pochi metri da loro.