Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà venerdì per discutere la decisione del presidente Trump di spostare l’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo quest’ultima come capitale dello Stato ebraico. “Non c’è alternativa che una soluzione tra i due Stati”, ha commentato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres dopo l’annuncio americano. Hamas lancia una nuova Intifada.
Le autorità palestinesi hanno proclamato per giovedì uno sciopero generale in Cisgiordania, a Gerusalemme est e a Gaza. Lo riporta l’agenzia Wafa che segnala uffici, negozi e scuole chiusi in molte città. Nelle ultime ore ci sono state manifestazioni spontanee di protesta a Gerusalemme, Ramallah, Betlemme e anche nella Striscia.
Il gruppo islamista palestinese Hamas ha lanciato un’appello a una “nuova Intifada”. Lo ha affermato il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso pronunciato dalla propria abitazione a Gaza e trasmesso dall’emittente Al Aqsa, mentre nelle strade della città si notano numerose manifestazioni di protesta contro gli Stati Uniti. “Il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele è una dichiarazione di guerra nei nostri confronti”, ha aggiunto.
Benyamin Netanyahu è tornato a felicitarsi con Donald Trump per il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele (“Ha legato per sempre il suo nome con la storia della nostra capitale”) e ha rivelato che altri Paesi potrebbero seguire il suo esempio. “Siamo in contatto con altri Paesi affinché esprimano un riconoscimento analogo – ha detto il premier in un discorso al ministero degli Esteri – e non ho alcun dubbio che quando l’ambasciata Usa passerà a Gerusalemme, e forse anche prima, molte altre ambasciate si trasferiranno. E’ giunto il momento”.