Gricignano – La troupe de “Le Iene” di Italia1, guidata da Giulio Golia, è giunta sabato pomeriggio a Gricignano per un reportage sul caso di Bobb Alagiee, il gambiano di 19 anni ferito al volto lo scorso 10 novembre da un proiettile esploso dalla pistola del 43enne imprenditore Carmine Della Gatta, co-gestore della Centro temporaneo di accoglienza “La Vela”, finito in carcere e al momento sottoposto ai domiciliari.
L’inviato del programma di Italia1 ha intervistato, nella casa comunale, il sindaco Andrea Moretti (un momento è stato ripreso nel video in alto) chiedendogli qualche chiarimento in merito alle polemiche, sollevate dai legali del giovane africano, sulle sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione “Terra” di Rete4, durante la quale aveva ritenuto Della Gatta “una persona perbene” e “non un delinquente che va a sparare in giro per strada”. Un pensiero che aveva scatenato accuse di “razzismo” nei confronti dell’africano. Moretti ha ribadito a Golia la sua ferma condanna rispetto al gesto di Della Gatta, considerandolo ingiustificabile e sottolineando che tale condanna era stata da lui espressa ma tagliata nel servizio andato in onda su Rete4. Poi ha evidenziato che quelle dichiarazioni erano state da lui rilasciate sulla base delle testimonianze in quel momento raccolte in paese e, comunque, prima che il giudice per le indagini preliminari emettesse il provvedimento di carcerazione per Della Gatta e illustrasse i risultati delle indagini.
Golia ha rivolto qualche domanda anche al vicesindaco Andrea Aquilante, altro intervistato dalla troupe di “Terra”, il quale, condannando il gesto di Della Gatta, aveva comunque considerato il gambiano un ragazzo problematico. Parole, pure queste, che avevano destato polemiche e che hanno creato un po’ di tensione anche davanti alle telecamere de Le Iene tra Golia e il vicesindaco.
L’EPISODIO – Quel venerdì notte l’imprenditore si era recato nella zona delle villette a schiera, di sua proprietà, che costituiscono il centro di accoglienza in via Da Vinci, alla periferia di Gricignano, dopo aver appreso di un incendio appiccato in un alloggio. Incendio, sembra, provocato dallo stesso gambiano che, sceso in strada, si ritrovava faccia a faccia con Della Gatta. A quel punto, ma sono ancora in corso accertamenti in merito a questa circostanza, i due avrebbero avuto una colluttazione (Della Gatta ha dichiarato di essere stato aggredito, nda.) e dalla pistola che l’imprenditore aveva al seguito venivano esplosi due colpi, uno dei quali raggiungeva al volto l’africano, restando conficcato alla gola. Dopo alcuni giorni di coma indotto al “Cardarelli” di Napoli il 19enne si risvegliava ma i medici preferivano non estrarre il proiettile, ritenendo l’intervento pericoloso per la vita del ragazzo.
PERMESSO DI SOGGIORNO UMANITARIO – Intanto, è di ieri la notizia che Bobb potrebbe ricevere un permesso di soggiorno per motivi umanitari della validità di due anni. La proposta è stata formalizzata al questore di Caserta Antonio Borrelli dal legale del 19enne, l’avvocato Hillary Sedu. “Ho ricevuto una positiva disponibilità – spiega – l’auspicio è che nei prossimi giorni Alagiee possa avere il documento per poter finalmente trovare un po’ di serenità”. Si attende inoltre, proprio dalla prefettura, la sospensione del provvedimento di revoca dell’accoglienza, che era stato emesso dopo le numerose proteste realizzate dal 19enne immigrato nei giorni precedenti il ferimento. Sedu prova anche a smontare le “strumentalizzazioni legate all’episodio in cui fu convolto Bobb quando giunse in Italia via mare”. “Alagiee – racconta l’avvocato di origine nigeriana – fu infatti fermato dalla polizia perché costretto sotto minaccia a guidare il barcone dei migranti partito dalla Libia, ma dopo la convalida del fermo fu anche rimesso in libertà, fino ad arrivare a Gricignano dove stava trovando la morte”.
BOBB RIAMMESSO AL CARDARELLI – Il giovane gambiano, la cui richiesta di asilo è stata rigettata, si è anche trovato al centro di un caso piuttosto spinoso, visto che l’ospedale napoletano Cardarelli, in cui è rimasto ricoverato dal giorno del ferimento, lo ha dimesso martedì scorso. Lui, però, non se n’è voluto andare, e grazie alla protesta del suo legale è stato riammesso nello stesso reparto, quello di chirurgia maxillo-facciale. Sedu spiega che “Alagiee non è in grado di parlare e comunica con la scrittura; tra l’altro i medici hanno preferito non estrarre la pallottola che è rimasta conficcata in una parte adiacente alla gola e vicina alla colonna vertebrale; lo ritenevano molto rischioso per Alagiee. Dunque, credo sia giusto farlo restare in ospedale o comunque trovargli un posto dove possa essere assistito. Per questo confidiamo nella disponibilità promessa dalla Prefettura di Caserta”.