Milano – C’è chi doveva sorvegliare e invece rubava, chi era regolarmente assunto – con stipendi anche oltre 2000 euro al mese – e prelevava profumi dal magazzino. Un’indagine della polizia ha portato all’arresto di un addetto alla sicurezza e alla denuncia per furto di due commessi del negozio Tom Ford di via Verri, nel Quadrilatero della moda milanese.
Ad avvertire la polizia sono stati i titolari del negozio, notando considerevoli ammanchi nell’inventario: all’appello mancavano 8 borse, 4 cinture, un bracciale, un portafogli e 8 occhiali, per un valore di 47mila euro. I sospetti dei titolari si sono concentrati sul “door man”, l’addetto alla sicurezza senegalese incaricato di sorvegliare l’ingresso, ma poi il sistema di videosorveglianza ha ripreso anche altri due dipendenti che si intascavano oggetti vari in magazzino.
Uno dei due commessi – ripreso dalle telecamere mentre preleva oggetti in magazzino per cinque volte – è anche stato fermato con un profumo che non aveva pagato, e da quel giorno non si è più fatto vedere al lavoro. Le indagini sono partite dal doorman, Baye Mame Thierno, senegalese irregolare assunto da una società che gestisce la sicurezza di vari negozi, che il 7 dicembre è stato ripreso dalle telecamere e poi bloccato dalle volanti mentre, in servizio da Celine in via Montenapoleone, nascondeva una borsa da 3100 euro in un doppiofondo ricavato nel suo giaccone.
L’operazione si è conclusa mercoledì con diverse perquisizioni, svolte nelle abitazioni dei due dipendenti infedeli e dell’addetto alla sicurezza, oltre che nella sede della società per cui lavorava il senegalese e in un negozio di “second hand” in zona Fiera, dove cinque mesi fa la Finanza aveva trovato delle borse nuove di Tom Ford e Celine, risultate rubate, proprio nel periodo in cui il senegalese aveva lavorato per le griffe delle borse.
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