Napoli, accoltellato da baby gang: fermato uno degli aggressori di Arturo

di Redazione

Un 15enne è stato fermato dalla polizia, a Napoli, nell’ambito delle indagini sul ferimento del 17enne Arturo, accoltellato alla gola ed in altre parti del corpo lunedì scorso in via Foria. Le indagini proseguono per individuare altri tre componenti della baby gang responsabile dell’aggressione. Decisive sono state le testimonianze del ragazzo ferito e di un altro giovane che era stato bloccato poco prima dal gruppo, le immagini di alcune telecamere e l’attività sul territorio delle forze dell’ordine.

Il ragazzino fermato, che non appartiene a contesti di camorra e con genitori incensurati, deve rispondere dell’accusa di tentativo di omicidio. ”In base ai primi accertamenti – sottolineano dalla squadra mobile partenopea – il ragazzo ha svolto il ruolo di ‘gancio’, sia nell’episodio del giovane fermato poco prima dell’aggressione al 17enne sia quando poi è stata la volta del minorenne ferito. Un ‘modus operandi’ semplice che consiste nell’avvicinare la vittima di turno, chiedere l’ora per accertare il possesso di telefonini ed altri oggetti di valore e poi agire, anche con violenza se necessario”. Le indagini proseguono per bloccare gli altri tre componenti della baby gang che ha agito in pieno giorno in via Foria, strada solitamente affollata.

Intanto, ieri centinaia di studenti, molti del Liceo “Cuoco”, di cui Arturo è allievo, hanno sfilato per le vie del rione Sanità, fino a via Foria, dove è avvenuta la violenta aggressione (guarda articolo e video). ”Non mi aspettavo tante persone presenti materialmente alla manifestazione di protesta, ma neanche mi aspettavo il sostegno su altri piani”, ha al Tg1 il 17enne accoltellato. ”Come mai? Come mai io?” si chiede dal letto dell’ospedale Arturo. E aggiunge: ”Non riesco ancora a comprendere, a elaborare’. ‘Ricordo sensazioni, rumori, movimenti, ma non saprei come collegarli. Naturalmente, ho cercato di difendermi”.

“Chiederò oggi al Prefetto non solo l’apertura di un tavolo sulla legalità a Napoli ma anche un presidio sotto casa e un’auto che almeno nei prossimi mesi vigili su mio figlio e sulla mia famiglia”, ha detto ieri, durante il corteo di solidarietà, Maria Luisa Iavarone, madre del giovane ferito.

IN ALTO IL VIDEO DELLA BABY GANG IN AZIONE, SOTTO QUELLO DEL CORTEO

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