Gli agenti del commissariato di polizia di Aversa, in stretta collaborazione con i colleghi del posto fisso operativo di Casapesenna, hanno tratto in arresto, a Frosinone, Mario Barallo, alias “o’ Spagnuolo”, 34 anni, residente a Villa Literno e originario di Casal di Principe.
All’uomo è stato notificato un provvedimento definitivo di carcerazione di tre anni e tre mesi di reclusione, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, poiché ritenuto responsabile di lesioni personali, minacce, danneggiamento e porto abusivo di arma da fuoco, il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Barallo è considerato dagli inquirenti un fiancheggiatore della fazione Schiavone del clan dei casalesi, e da sempre ritenuto uomo di fiducia di Nicola Schiavone (nella foto), figlio del boss Francesco “Sandokan” Schiavone. La condanna scaturisce da un’azione punitiva, risalente al maggio 2005, compiuta nei confronti del titolare del Bar Penelope, a Parete, considerato un affiliato della fazione Bidognetti, nelle cui circostanze il gruppo facente allora capo ai fratelli Nicola e Ivanhoe Schiavone, figli di “Sandokan”, e di cui faceva parte lo stesso Barallo, si rese responsabile, oltre che del danneggiamento del locale, del ferimento di uno degli avventori presenti, a seguito dell’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco, all’indirizzo di quel locale.
La risposta a quel raid non tardò ad arrivare: appena il giorno dopo un manipolo di sodali facenti capo a Raffaele Bidognetti, figlio ancora in libertà del boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e Mezzanotte”, incendiarono un altro bar a Casal di principe, normalmente frequentato dagli affiliati all’opposta fazione Schiavone, situato proprio di fronte alla casa comunale. Poi, alcuni giorni dopo, un emissario degli Schiavone intervenne in prima persona mettendo pace tra le due fazioni ed evitando una nuova guerra di camorra.