Roma, corruzione e truffa per ristrutturazione del San Camillo: 2 arresti

di Redazione

I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Roma Trastevere hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti di otto indagati, a conclusione di indagini che hanno consentito di accertare rilevanti irregolarità nell’esecuzione dei lavori inerenti i padiglioni “Casa Accoglienza” e “Marchiafava” dell’Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini”, che hanno portato a pericolosi cedimenti strutturali verificatisi nel mese di Agosto 2016. Una truffa da cinque milioni di euro e due episodi di corruzione per un totale di 86 mila euro. L’inchiesta era partita nell’agosto del 2016 dopo il crollo di un controsoffitto del padiglione Marchiafava e alcuni dissesti riscontrati in altro padiglione.

Le indagini hanno fatto emergere un arbitrario esercizio dei poteri pubblici rivestiti, utilizzati nell’esclusivo interesse delle ditte esecutrici dell’opera, con la consapevole e quotidiana omissione dell’esercizio dei poteri e doveri di controllo, culminata, in più circostanze, con la volontaria falsificazione di atti riguardanti certificazioni di costi sostenuti per realizzare i lavori. Sulla base di quanto ricostruito, il “prezzo” di tali falsificazioni si è materializzato in più circostanze con la corresponsione, a dipendenti pubblici, di somme ingiustificate di denaro, mascherate sotto forma di retribuzione da lavoro dipendente.

Due indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, quattro indagati sono stati colpiti dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale e altri due indagati sono stati colpiti dalla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio. I reati contestati sono truffa, frode nelle pubbliche forniture, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, crollo di costruzioni, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, appropriazione indebita, turbata libertà degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e omissione di atti d’ufficio.

“Le vicende giudiziarie di queste ultime ore che hanno coinvolto anche alcuni dipendenti del San Camillo offrono occasione per ribadire che le Direzioni Aziendali hanno garantito il massimo supporto e continueranno a farlo in modo continuo alle azioni finalizzate alla trasparenza ed al rispetto della legalità”. È quanto afferma Fabrizio d’Alba, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera. “Anche questa inchiesta infatti – come già accaduto per fatti analoghi accaduti nei mesi scorsi – ha preso il via nell’estate del 2016 su denuncia dell’Azienda a seguito di una serie di controlli interni avviati dopo il parziale cedimento del tetto di una nostra struttura. Le attività di controllo e verifica – prosegue il direttore generale – hanno rappresentato gli elementi portanti per il lavoro svolto dall’autorità giudiziaria. Per vicende analoghe sono stati individuati ed allontanati con licenziamento i dipendenti responsabili di condotte illegali. E questo ancor prima che intervenisse l’autorità giudiziaria con la quale collaboriamo in modo costante.

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