Ieri udienza preliminare “fiume”, al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dinanzi al gup Nicoletta Campanaro, per i politici, amministratori e professionisti del Comune di Vitulazio. Si tratta dell’ex sindaco Luigi Romano, dell’ex assessora Giovanna Falco, e di tre geologi esterni alla macchina amministrativa comunale, Carmine Aurilio, Franco Criscione e Giuseppe Russo (i primi due di Vitulazio, difesi rispettivamente dall’avvocato Maurizio Abbate, ed il terzo di Santa Maria Capua Vetere dall’avvocato Vincenzo Alesci). A rappresentare la pubblica accusa, il procuratore pubblico ministero Carlo Fucci.
Subito la difesa della Falco, rappresentata dai suoi legali, Raffaele Crisileo e Gaetano Crisileo, ha chiesto lo stralcio della posizione della loro assistita e il rito abbreviato, che si celebrerà il prossimo 27 settembre. Per quanto riguarda, invece, la posizione degli altri imputati, che hanno scelto il processo ordinario dibattimentale, la prima udienza è fissata per il 6 marzo prossimo dinanzi la Prima Sezione Penale, presieduta da Roberta Carotenuto. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di turbativa di gare e di concorso in corruzione. In pratica, sarebbe stata turbata una gara per alcuni saggi, effettuata dall’ufficio tecnico del Comune. Nel collegio difensivo l’avvocato Giuseppe Stellato, difensore dell’ex sindaco Luigi Romano.
La vicenda giudiziaria portò, lo scorso 15 febbraio, all’arresto dell’allora sindaco Romano e del geologo Criscione, marito dell’assessora Falco, non coinvolta negli arresti ma indagata. Nel mirino degli inquirenti il Puc (Piano urbanistico comunale) di Vitulazio e l’incarico al geologo marito dell’assessora (leggi qui i dettagli). Un’inchiesta originata da quella precedente riguardante la società di igiene urbana Dhi di Alberto Di Nardi, già arrestato e per questa tranche vitulana indagato in stato di libertà. Inchiesta che mesi prima alla cattura di Di Nardi, coinvolgendo l’amministrazione comunale in carica di Maddaloni (leggi qui).
