L’Italia è “in una fase critica”, e sul Paese “incombe un pericolo”, che è quello “di una vittoria del M5s”. A dirlo è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che a “Fatti e misfatti” su Tgcom24 spiega che ciò “mi ha fatto sentire il dovere di essere in campo, perché tutti i sondaggi dicono che senza di me vincerebbero i 5 Stelle”. Berlusconi sottolinea che, secondo i sondaggi Tecnè, Forza Italia è salita dal 13% al 17,4%.
“Chi non va a votare questa volta ha il preciso interesse di andare per evitare che al governo vadano i pauperisti M5s che invidiano la classe media, chi ha la fortuna di diventare ricco, odiano gli imprenditori e l’87% di loro non ha mai fatto una dichiarazione redditi perché non hanno mai lavorato – afferma Berlusconi -. Non possiamo pensare di mandare queste persone al governo perché ci riempirebbero di tasse ed è una cosa immorale. Ecco perché dico agli italiani che questa volta è assolutamente nel loro interesse andare a votare e votare per chi sia in grado di operare una riorganizzazione del Paese”.
Berlusconi presenta poi “l’albero della Libertà” con il programma del centrodestra. “Il nostro programma lo rappresentato graficamente, in modo semplice e chiaro, nell’Albero della Libertà. E’ un bell’albero, che ho disegnato in una notte insonne. Affonda le solide radici nei nostri valori cristiani e liberali che ci legano al Ppe”, spiega.
Il leader di Forza Italia conferma che “questa settimana riuniamo un tavolo di tecnici per dare l’ok definitivo a quel programma. Poi ci troveremo noi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e qualcuno della quarta gamba per porre la parola fine sul programma”. Sul segretario della Lega, Berlusconi precisa: “Salvini ha un modo di proporsi aggressivo in pubblico, ma quando ci troviamo assieme è assolutamente razionale e ragionevole. Non abbiamo mai avuto discrepanza su alcun argomento”.
“Noi abbiamo circa 100 parlamentari, la metà dei nostri rappresentanti non verrà ripresentata, con il loro consenso – annuncia -, presenteremo 600 candidati, saranno 50 quelli che fanno politica da qualche tempo e 550 gli altri”.