La legge sul biotestamento è stata approvata ma il senatore aversano Lucio Romano, esponente di Democrazia Solidale, vicepresidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea, già presidente nazionale di Scienza & Vita e da sempre esponente prestigioso del Movimento per la Vita, ha votato contro.
Perchè? “Ho votato contro secondo ragione, facendomi guidare da coscienza consapevole in libertà e responsabilità nell’interesse primario del paziente” afferma Romano. Poi aggiunge: “Era possibile e doveroso apportare ragionevoli modifiche alla legge sul biotestamento. Non è stato fatto. Le criticità che ho rappresentato nel corso della discussione non hanno trovato risposte legislative, per quanto proposte con i pochi emendamenti presentati”.
“Alle espressioni di enfasi di queste ore preferisco quelle dei dubbi non fugati, degli interrogativi insoluti, di contraddizioni non risolte”, continua Romano. “Da sempre contro trattamenti sproporzionati e futili, ostinazioni e accanimenti clinici; a favore dell’alleanza di cura, delle cure palliative e delle terapie del dolore avrei preferito – dice – un tempestivo supplemento di approfondimento con modifiche che in tanti, a livello trasversale, avrebbero palesemente condiviso”. “Non è stato possibile, ho votato contro”, conclude Romano.