Ad Orta continuano ad uscire con una frequenza ormai fastidiosa delle copie sbiadite delle antiche e famose “Catilinarie” da parte di certuni che, convinti assertori dell’arianesimo inteso come purezza di razza e di pensiero e novelli seguaci delle moderne ricerche biomediche in campo genetico, analizzano, indagano, scrutano dall’alto della loro onniscienza ogni palpito politico della comunità ortese. Dissertano, essi, pur essendo marxisti, di cattolicissimi peccati originali, dai quali sarebbe afflitta la quasi totalità dei politici ortesi, arrogandosi la pretesa di analizzare il presente ed il passato delle amministrazioni pur avendole vissute, per loro stessa ammissione, senza troppa cognizione di causa!
Per esempio, non si peritano di chiedersi ed approfondire più di tanto i reali motivi che hanno determinato lo scioglimento anticipato della passata consiliatura nel timore, forse, di dover ammettere che strani intrecci e subdole alleanze hanno determinato la caduta di chi tentava di ripristinare un minimo di regole condivise all’interno della vita politica ortese! Chiusi nella loro algida torre d’avorio e confusi dalla piega inaspettata delle vicende amministrative hanno dovuto, con fretta ed approssimazione, da “invisibili” diventare “visibili” e scendere tra i comuni mortali a dispensare mirabilie e futuristiche soluzioni per tutti i mali di Orta. In perfetta solitudine, però, giacché ritengono di essere gli unici a poter risollevare, senza contaminazioni, le sorti di un intero paese. Fossero stati più attenti ed intellettualmente più onesti avrebbero compreso che, molto prima di loro, c’è stato chi ha contrastato un sistema di potere a viso aperto proponendo soluzioni sia politiche che amministrative che non hanno avuto il necessario conforto di chi oggi, novello Robespierre, vorrebbe politicamente decapitare tutti e ciascuno senza distinzioni di sorta.
Il “risveglio delle coscienze” e la costante “tensione attentiva” hanno già avuto paternità e questa appartiene non solo a chi si è pubblicamente speso in Consiglio Comunale quando non “tirava” una buona aria ma all’intero popolo ortese ormai stanco anche di analisi astruse ed incomprensibili che non hanno nessuna aderenza con il vissuto reale e che mai troveranno albergo nell’animo di persone dedite solamente al lavoro ed alla famiglia e lontani mille miglia dal mondo di Fantaghirò dal quale sembrano provenire questi moderni Savanarola.
Al nostro paese non servono ariani o extraterrestri ma uomini e donne di tutte le razze che abbiano riscoperto dentro di loro una grande voglia di cambiamento e di discontinuità rispetto alle logiche ed alle politiche del passato e che sappiano interpretare con umiltà e con grande senso di responsabilità questa delicata fase di transizione nel solo interesse dei cittadini ortesi. Il futuro di Orta deve essere scritto dagli ortesi e nessuno sente il bisogno di moderni Mosè con un nuovo decalogo di leggi; in democrazia, cari ex-invisibili, è assolutamente lecito ricalibrare le proprie posizioni commisurandole alle nuove e diverse esigenze della popolazione senza abdicare ai propri valori ed alle proprie idee. Non serve il manicheismo di chi divide il mondo tra il bianco ed il nero, ritornate ad essere umani tra i comuni mortali, non inseguite il mito del “pensiero unico” né il fantasioso e bizzarro progetto di manipolazione genetica di antica memoria, ma confrontatevi serenamente e senza malanimo con chi non ha altri interessi che lenire le ferite inferte al nostro paese da una politica dissennata che ha anteposto gli interessi personali al bene collettivo!
Noi siamo disponibili, sempre, ad un civile e costruttivo confronto con tutti quei partiti ed associazioni che hanno nel loro Dna il seme della democrazia partecipata e che fanno della difesa dei diritti degli ultimi, degli indifesi, degli anziani e dei ragazzi, dei disoccupati, dei disabili una loro indifferibile priorità. Comprendiamo che gli ultimi documenti del laboratorio “C@mbiAMOrta” abbiano creato un comprensibile scompiglio in chi riteneva di essere l’unico e privilegiato interlocutore delle realtà partitiche ortesi, comprendiamo anche l’affanno di dover rincorrere ed arrancare dietro la limpidezza, la coerenza e l’onestà di una linea politica maturata in mesi di confronto ma tutto ciò non giustifica né l’arroganza né, tantomeno, il livore di chi non accetta, ostinatamente, di confrontarsi con un movimento che ha fatto del “bene comune” di Orta una priorità irrinunciabile! D’altra parte il nostro desiderio di confronto non nasce dalla meschina considerazione di doversi confrontare con chi da voi ritenuti a “fine carriera” o, peggio, a “fine vita”; queste squallide valutazioni le lasciamo volentieri a voi!
C@mbiAMOrta – Laboratorio Politico