“Dobbiamo riconoscere lo Stato di Palestina con i confini del 1967, liberandoci dall’idea che questo sia un ostacolo alla pace”, e “Gerusalemme come capitale dello Stato occupato di Palestina”. È l’appello lanciato dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, all’Organizzazione della cooperazione islamica a Istanbul, che ha accolto l’esortazione, dichiarando nel documento finale Gerusalemme est capitale della Palestina. Sottolineando che “Gerusalemme è la nostra linea rossa” e che “almeno 196 Paesi Onu sono fermamente contrari” alla decisione di Trump su Gerusalemme, il presidente turco ha ringraziato “tutti i Paesi che hanno condannato la decisione illegale, illegittima, invalida, contro la storia e la moralità” del presidente americano, “compreso il Papa”.
Erdogan ha quindi mostrato una mappa dell’evoluzione della Palestina dal 1947 a oggi, come “dimostrazione che Israele è uno stato occupante”. Il presidente turco ha quindi ringraziato “i nostri fratelli palestinesi che da secoli proteggono la sacralità di Gerusalemme”, sottolineando che la città “è sacra anche per i cristiani”.
A Erdogan si è aggiunto anche il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che ha incitato “gli altri Paesi a riconoscere lo stato palestinese sulla base delle frontiere del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale”. Per quanto riguarda la decisione di Trump, “la comunità musulmana non può tacere. Questa decisione presa dagli Stati Uniti è nulla e come se non fosse avvenuta”. Nella dichiarazione finale del vertice straordinario di Istanbul, l’Organizzazione della cooperazione islamica ha quindi riconosciuto “Gerusalemme est come capitale dello stato di Palestina occupato”, invitando tutti i Paesi del mondo a fare altrettanto.
“L’Iran è pronto a cooperare con tutti i Paesi islamici senza alcuna riserva o precondizione per la difesa di Gerusalemme”. Così il presidente iraniano, Hassan Rohani, intervenendo al summit straordinario dell’Organizzazione della cooperazione islamica a Istanbul. Lanciando un appello alla “unità islamica” contro “il pericolo del regime sionista” di Israele, il leader di Teheran si è detto convinto che “i problemi tra i Paesi islamici possano essere risolti attraverso il dialogo”.
Il vertice Ue si dissocerà dalla decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e ribadirà la posizione già espressa lunedì a Benjamin Netanyahu: l’Europa è per una soluzione a due Stati e contro qualsiasi decisione che possa compromettere il raggiungimento di questo obiettivo. E’ quanto si è appreso alla vigilia del summit europeo. I leader Ue, salvo colpi di scena, adotteranno una dichiarazione congiunta.