Tensione e scontri a Napoli, lunedì mattina, davanti al teatro Mercadante, all’arrivo del presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, intervenuto per la manifestazione “Avere vent’anni al Sud: le ragioni per restare e per tornare”, promossa dal quotidiano Il Mattino.
Un gruppo di manifestanti, tra cui disoccupati e studenti, hanno affisso uno striscione su una gru con la scritta “Lavoro per tutti”, firmato da “Movimento di lotta 7 novembre”, protestando contro le riforme del governo: dal Jobs Act alla Buona Scuola, al grido di “Via da Napoli”.
Dal corteo si sono sfilati alcuni manifestanti che hanno tentato di sfondare i cordoni di sicurezza. La polizia è intervenuta e gli agenti in tenuta antisommossa hanno effettuato un carica per allontanare i manifestanti, che hanno acceso dei fumogeni. Le forze dell’ordine hanno trattenuto una persona.
Per quanto riguarda l’evento al Mercadante, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, il governatore campano Vincenzo De Luca, il sindaco Luigi de Magistris e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Gentiloni ha sottolineato che ora più che mai conviene investire al Sud. “Dobbiamo far sì – ha detto il premier – che andare a studiare o a lavorare all’estero non sia una triste condanna ma una scelta reversibile. Noi incoraggiamo gli studenti stranieri a venire a studiare in italia”. “Non ci lamentiamo che ci siano spinte o occasioni di lavorare all’estero ma vogliamo che siano frutto di una libera scelta e non del fatto che le nostre terre non danno altre occasioni”, ha poi affermato. “La sfida del lavoro per i giovani del Sud – ha aggiunto – esiste da lungo tempo, ma il contesto europeo e globale dell’economia, oggi ci dà l’occasione per dare risposte. Adesso e non tra tre anni abbiamo. Condizioni per investire e creare al Sud che sono di una convenienza senza precedenti. Chi oggi ha questo obiettivo lo può fare a condizioni che non sono mai state così vantaggiose”.
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