Aversa, un Pronto Soccorso da “inferno dantesco”. Maffeo: “La smettano di creare polveroni”

di Nicola Rosselli

Medici in servizio non stop da 24 ore, quattro pazienti in ambulanza contemporaneamente, codici bianchi e verdi che attendono per ore, anche sei, prima di essere visitati da qualcuno, ennesimo vetro mandato in frantumi al triage e malati che vomitano nell’attesa. Non è un moderno girone dell’Inferno dantesco, ma ci somiglia molto. Stiamo parlando del nuovo pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, dove, se fosse stato possibile, la situazione sembra essere peggiore di quella del vecchio.

«Stamattina (ieri per chi legge, ndr) di turno – ha dichiarato un addetto al reparto del nosocomio normanno – c’è una dottoressa che è in pronto soccorso dalle 14 di ieri, quindi da 24 ore che non stacca e non è legale. Non sa se oggi pomeriggio avrà lo smonto». «La direttrice – continua l’addetto che non può non rimanere anonimo, pensa sanzioni, come da regolamento Asl Caserta – va in pronto soccorso e dice ai sanitari che se i pazienti fanno casino gli devono dire di andare via o di andare presso altri ospedali se non vogliono aspettare. Però non ci mette lei la faccia. Non va lei a riferire che le attese sono lunghe perché non riesce a gestire la cosa». «Alcuni medici che hanno l’ordine di servizio – continua – non si presentano in pronto soccorso, ma si fanno portare i pazienti nel loro reparto, come se il personale del pronto soccorso fosse servo loro, senza tener conto della carenza degli operatori socio sanitari che sono costretti ad andare avanti e indietro perché il medico non vuole scomodarsi a venire in pronto soccorso, togliendo del tempo a chi ha più necessità dell’operatore per essere accompagnato a fare diagnostica. Forse non sa che l’ordine di servizio richiede la presenza fisica e non “mentale” nel reparto». Fatto sta che, nel concreto, le vecchie scene si ripetono con il violento di turno che arriva a lesionare il vetro del triage la notte del 26 dicembre.

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni del direttore sanitario, Angela Maffeo, che afferma: «Non è vero che c’è un solo medico. Ve ne sono due più i medici di cardiologia e di chirurgia pronti per determinate patologie. Se vogliamo continuare a creare polveroni, come si era abituati in precedenza, facciamolo pure, ma la realtà non è quella raccontata». Per quanto riguarda il caso della dottoressa presente in reparto da 24 ore, la Maffeo ha dichiarato: «Lo smonto, il cambio, non lo avrà mai. La dottoressa poteva smontare se voleva perché ci sono i medici di cardiologia e chirurgia in copertura. Questo intasamento si è registrato anche in concomitanza del fatto che la quasi totalità dei medici di base non ha lavorato».

Notevole la testimonianza sul proprio profilo Facebook di U.S., un paziente mancato visto che, dopo sei ore nell’inferno, ha preferito rivolgersi altrove: «Il nuovo pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa ieri sera era un lazzaretto. Fiumi di persone di ogni età e di varie etnie avevano deciso, loro malgrado, di passare in modo alternativo la sera di Santo Stefano. Quando sono arrivato, circa le 18.30, l’esercito di anime ferite nel fisico e nella dignità, erano tutte lì in attesa che il Caronte di turno (un solo medico a far fronte) scegliesse per loro la destinazione». «I più “sfortunati”, codici bianchi e verdi, sapevano di essere destinati al una lunga attesa ed erano rannicchiati nella loro sofferenza. Era un tumulto incontrollato di voci, di sguardi incrociati, le anime si accalcavano. Stavamo assistendo ad una macchina medievale i cui ingranaggi erano lì lì per incepparsi. È così è stato. Verso mezzanotte un giovane si era avvicinato alla vetrata dell’accettazione in evidente difficoltà… aveva, anche lui, atteso il suo turno per troppo tempo; il suo corpo, stanco, aveva deciso di prendere l’iniziativa: dalla bocca del vulcano fiumi di lava incandescente, che riportavano alla mente cene luculliane delle sere di festa, inondarono il pavimento di linoleum… stramazzato a terra in un tonfo sordo! Parapiglia generale, nessuno sapeva cosa fare o voleva fare in quel disordine senza logica. Avevo già visto troppo in sei ore di attesa! A fa***lo la pressione arteriosa».

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