Aversa – Un incontro per definire e attivare ogni ulteriore utile iniziativa tesa alla velocizzazione delle procedure ed alla realizzazione delle speciali disposizioni impartite per legge per realizzare un polo oncologico presso l’ospedale ‘Sant’Alfonso Maria de Liguori’ di Sant’Agata de’ Goti, la rinaturalizzazione delle Aree Agricole a Rischio Ambientale e il riconoscimento di un marchio di Sanità Regionale per la tutela delle produzioni agro-zootecniche-alimentari e del pescato relativamente ai novata comuni ricompresi nel territorio tristemente noto come Terra dei Fuochi.
Ancora una volta a farsi promotore del confronto sul tema il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, da sempre in prima linea, che ha chiamato a raccolta parlamentari, sindaci, amministratori e Asl e rappresentanti di associazioni, l’altro pomeriggio, registrando la presenza, tra gli altri, dell’europarlamentare Nicola Caputo, del consigliere e presidente regionale del Pd Stefano Graziano, il vescovo di Cerreto Sannita Michele De Rosa, del consigliere provinciale Stefano Di Grazia in rappresentanza del presidente Giorgio Magliocca, dei sindaci di Aversa Enrico De Cristofaro, di Frignano Gabriele Piatto, di Santa Maria a Vico Andrea Pirozzi, di Sant’Agata dei Goti Carmine Valentino, del rappresentante dell’Asl Caserta Enzo D’Amore, oltre esponenti della società civile e dell’associazionismo.
Nell’introdurre i lavori, il vescovo Spinillo ha ricordato che «si tratta di territori dove ci si ammala e si muore di più ed a lanciare l’allarme è la Commissione Igiene e Sanità del Senato, nella relazione finale dell’indagine conoscitiva sull’Inquinamento ambientale ed effetti sull’incidenza dei tumori, delle malformazioni fetoneonatali ed epigenetica. Un documento di cui è relatore il senatore Lucio Romano, dopo tre anni di lavoro, per fare il punto sull’emergenza ambientale e sanitaria nel territorio campano tra le province di Napoli e Caserta, e in particolare nel quadrilatero tra il Litorale Domitio, l’Agro Aversano-Atellano, l’Agro Acerrano-Nolano e Vesuviano e la città di Napoli».
Si tratta, in pratica, di novanta comuni dove «la popolazione è stata sottoposta nel corso degli anni all’effetto di diversi fattori di inquinamento ambientale che, combinato agli stili di vita, hanno provocato un aumento della suscettibilità alle malattie cronico-degenerative»; in cui «l’aumento della mortalità complessiva per cause riconducibili a tumori è nettamente più elevato rispetto a tutte la altre regioni del Mezzogiorno». Non sospetti ma «l’evidenzia scientifica dei riscontri ottenuti» che «conferma un trend allarmante». Da qui le tre proposte chiave, fatte proprie anche dalla Regione Campania di: un Polo Oncologico Pluri-Territoriale presso l’Ospedale ‘Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata dei Goti, la rinaturalizzazione delle Aree Agricole a Rischio Ambientale, il riconoscimento di un marchio di Sanità Regionale per la tutela delle produzioni agro-zootecniche-alimentari e del pescato.
«Esponenti della società civile, della politica, della Chiesa e del mondo della sanità si sono confrontati per capire come velocizzare questa previsione normativa. Insieme abbiamo affrontato il tema del rilancio territoriale dopo gli anni della Terra dei fuochi. Tre gli obiettivi: fare dell’Ospedale di Sant’Agata dei Goti un polo oncologico pluriterritoriale di eccellenza; fare sistema per tutelare le produzioni agroalimentari della nostra terra; recuperare le aree devastate dal punto di vista ambientale. Insomma tutti insieme per fare squadra, tutti insieme per fare in modo che delle nostre aree si ritorni a parlare in positivo».