Sfratto per “pizza troppo piccola”, il caso di Rossopomodoro al Multibit di Casoria

di Redazione

Continua la lite sulle dimensioni della pizza, finita in Tribunale e sfociata in uno sfratto e il conseguente possibile licenziamento di 15 lavoratori. La diatriba era nata dal fatto che la pizzeria Rossopomodoro, locale all’interno del Multibit di Casoria di proprietà della “Immobiliare Italiana”, oltre alla pizze normali per i clienti al tavolo realizzava anche pizze più piccole da asporto.

Una motivazione in apparenza assurda, la cui origine sarebbe da ricercare nei rapporti contrattuali tra le società “L’Ulivo”, che gestisce la pizzeria in franchising, e “Immobiliare italiana”, la società proprietaria del centro commerciale con sede a Milano.

È cominciata così allora una sfibrante battaglia a colpi di carta bollata. Il 18 ottobre era giunto l’ufficiale giudiziario per eseguire il provvedimento di sfratto e i dipendenti si erano fatti trovare “incatenati”. Alla fine, l’ufficiale aveva ritenuto di non procedere, rinviando il tutto a dicembre.

I legali della pizzeria attendevano questa mattina una risposta dall’ufficiale, che non è ancora arrivata. Il Tribunale di Napoli Nord, cui Silvana Novi, assistita dall’avvocato Ciro Renino, si era rivolta, dovrebbe decidere se sospendere o meno il provvedimento il prossimo 6 febbraio.

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