Virtus Lab: la buona pratica che fa incontrare i giovani e il mondo del lavoro

di Redazione

In Italia arriva “Virtus Lab” un nuovo modello di formazione e orientamento dei giovani al mondo del lavoro. Alcune diocesi italiane contribuiscono all’iniziativa con le rispettive strutture diocesane inutilizzate, che ospiteranno le lezioni dei corsi. Un progetto con cui la Chiesa cattolica italiana recupera il suo ruolo chiave nell’ambito della formazione e dell’inserimento lavorativo dei giovani. I destinatari dell’iniziativa sono persone con meno di 35 anni in cerca di occupazione. Aspiranti professionisti, che verranno formati attraverso un bimestre o un trimestre di lezioni, teoriche e pratiche, che li prepareranno ad affrontare le sfide del mercato del lavoro.

Virtus Lab mira a creare un ecosistema inedito, nel mercato del lavoro italiano, dove i giovani possono formarsi e soddisfare la domanda di lavoro delle imprese. Il progetto è stato ideato dal giovane calabrese Francesco Augurusa e riconosciuto come “Buona pratica”, in occasione della 48esima Settimana sociale di Cagliari. Virtus Lab è stato presentato anche in occasione della 7a edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa.

Di seguito, le dichiarazioni di Francesco Augurusa – presidente di Virtus Lab – in occasione della manifestazione svoltasi a Verona: “Virtus Lab è stato creato per rispondere alle necessità della società, secondo il principio del ‘give back’. Un sistema molto interessante, che fa incrociare la domanda e l’offerta di lavoro nel nostro paese, dove ci sono centinaia di migliaia di profili richiesti dal mondo dell’imprenditoria. Un quarto delle aziende italiane non trova il profilo professionale di cui avrebbe bisogno. Eppure, ci sono milioni di disoccupati come dimostra il fatto che, in alcune regioni, il tasso di disoccupazione giovanile si aggira intorno al 50%. Alla luce di questa situazione, Virtus Lab si prefigge l’obiettivo di superare le criticità del mercato del lavoro italiano”.

Il modello di Virtus Lab coinvolge le diocesi, le imprese e le associazioni di categoria. Tre entità che cooperano per un fine comune. La diocesi mette a disposizione uno o più locali inutilizzati per ospitare gli incontri di formazione. L’azienda, intercettata attraverso la segnalazione dei gruppi locali di UCID o Confindustria, segnala le proprie necessità in termini di risorse umane. Una sinergia che consente una selezione mirata dei profili professionali che saranno formati per l’ingresso nel mondo del lavoro, al termine dei corsi.

L’obiettivo del progetto, destinato a gruppi di quindici o venti giovani dai 18 ai 35 anni, è la formazione e l’orientamento lavorativo di nuovi profili professionali al fine di favorire l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro. Un modello che connette le eccellenze dei territori italiani grazie al lavoro congiunto di: giovani, imprese e diocesi. Ciascun corsista sarà selezionato direttamente dai responsabili del personale delle imprese, che contribuiscono alla realizzazione dei progetti formativi. Virtus Lab rappresenta un circolo virtuoso. Tutti i corsi sono finanziati dalle agenzie per il lavoro promotrici e non prevedono costi a carico dei corsisti e delle aziende partner.

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