Afghanistan, Isis attacca sede di Save The Children: 6 morti e 24 feriti

di Redazione

Un commando di cinque uomini ha attaccato la sede della ong “Save The Children”a Jalalabad City, in Afghanistan. Il bilancio è di 6 morti e di 24 feriti. Un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso dell’edificio, permettendo in questo al commando di penetrare all’interno. Dopo dieci ore di assedio, tutti i terroristi sono stati uccisi. Circa 45 membri dello staff sono stati liberati dalle forze di sicurezza afghane. L’Isis ha rivendicato l’attacco.

L’attentato, terminato alle 19 locali (le 15,30 italiane), è avvenuto intorno alle 9 (le 5,30 in Italia). Testimoni hanno riferito di scene di panico nella zona e della fuga degli alunni di una scuola privata che si trova vicino alla sede di “Save The Children”. “Ho avvertito un’enorme esplosione, simile a un’autobomba. Noi ci siamo messi al riparo e ho visto un uomo armato di un rpg (lanciarazzi) sparare contro l’ingresso principale per entrare nel compound”, ha raccontato un testimone in ospedale, Mohammad Amin, che è scappato saltando da una finestra e si è ferito a una gamba.

L’organizzazione ha dichiarato di essere “devastata dalla notizia dell’attacco del nostro ufficio di Jalalabad in Afghanistan”. Tutte le attività nel Paese sono state sospese. L’attacco terroristico contro è “una grave violazione del diritto internazionale umanitario”. Così in una nota congiunta l’Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, ed i commissari per le crisi umanitarie e allo Sviluppo, Christos Stylianides e Neven Mimica, che hanno sottolineato: “E’ un affronto a tutte le organizzazioni umanitarie, all’umanità, e dimostra un palese disprezzo per il benessere e il futuro di tutti i bambini afgani, che si affidano al lavoro dedicato degli altri”.

Il gruppo terroristico dello Stato islamico ha rivendicato la responsabilità dell’attacco tramite l’organo di propaganda Amaq. Nel comunicato si legge che “tre martiri hanno partecipato all’attacco contro le fondazioni britanniche e svedesi e le istituzioni governative afghane”, riferimento allo Swedish Comittee per gli affari umanitari e al ministero afghano delle donne, situati nei pressi della sede dell’ong. In precedenza il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, aveva negato su Twitter responsabilità nell’attentato: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico”.

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