Cairo Montenotte, in fiamme deposito rifiuti: allarme diossina

di Redazione

Cairo Montenotte (Savona) – Un deposito di rifiuti che va a fuoco nella notte e scatta l’allarme diossina. Dopo il caso nel pavese, un’altra azienda di stoccaggio di materiali riciclabili che va a fuoco. Popolazioni in allarme, la possibile azione dolosa e il via a tutte le misure precauzionali per tutelare la salute. È accaduto a Cairo Montenotte, alla Fg Riciclaggi, che era andata a fuoco anche nel 2015. Ore e ore di lavoro, con decine di vigili del fuoco impegnati nella disperata lotta contro le fiamme, il fumo e i miasmi, mentre i residenti vivevano una notte di paura, con una inquietante colonna nera che si sollevava dai capannoni, ed i sindaci del comprensorio correvano ai ripari chiudendo precipitosamente le scuole nel timore di una nube tossica.

Le fiamme hanno interessato due depositi in cui era stoccato materiale derivante dalla raccolta differenziata: rifiuti legnosi e carta ma anche plastiche e pneumatici. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del fuoco (oltre che da Cairo Montenotte anche da Savona e Albenga) con la cisterna chilolitrica dall’aeroporto di Villanova d’Albenga e i volontari della Protezione Civile. Per ore, però, le fiamme sono sembrate indomabili: a fare paura era soprattutto il denso fumo nero, potenzialmente tossico.

“I danni sono stati limitati – ha fatto sapere l’azienda – anche grazie al perfetto funzionamento dell’impianto antincendio”. L’aria si è fatta irrespirabile nei dintorni del sito, e i forti odori si avvertivano anche a chilometri di distanza. I sindaci di Cairo Montenotte, Altare, Carcare e Cosseria hanno deciso di chiudere le scuole a scopo precauzionale. Poi sono arrivati i primi dati sull’inquinamento che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo, almeno per l’aria: nessuna delle quattro centraline presenti in zona ha rilevato un aumento di agenti inquinanti e le simulazioni fanno presumere che le emissioni siano rimaste circoscritte al sito dell’evento, con possibili ricadute fra i 3 e i 6 chilometri dal rogo.

Ma l’allarme diossina a terra e nell’acqua non è rientrato. Quel veleno è controllato da tre stazioni da hoc e i risultati arriveranno nei prossimi giorni. I tecnici dell’Arpal non hanno potuto escludere la presenza di diossina. “Le conseguenze sono state meno critiche di quanto inizialmente temuto”, ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone. Il sindaco Paolo Lambertini ha deciso di far riaprire le scuole domani. In via precauzionale rimane il consiglio di non sostare nel raggio di 150 metri dall’incendio. La procura di Savona ha aperto un fascicolo contro ignoti, e al momento non si esclude nessuna causa, neppure quella dolosa.

Quello della Fg Riciclaggi è solo l’ultimo caso di un deposito di stoccaggio di rifiuti che va a fuoco in Liguria. Negli ultimi due anni, compreso quello alla Fg Ricicaggi, sono stati 10 i casi che hanno coinvolto sette imprese e il fenomeno ha interessato tutte le province liguri. Spicca il caso della Sarr a Cisano sul Neva (Savona), andato a fuoco tre volte dal 2014 ad oggi.

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