Caserta – Otto anni di carcere, a testa. Questa la richiesta del pubblico ministero Gennaro Damiano, dopo una lunghissima requisitoria, contro quattro giovani di Recale che cinque anni fa pestarono a sangue, nei pressi della Reggia di Caserta, uno studente universitario casertano provocandogli lo spappolamento della milza.
Sono tutti trentenni e ora rischiano il carcere. Contro di loro si sono costituiti parte civile la vittima ed i suoi familiari, rappresentanti dall’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo che, in un’appassionata arringa, ha dimostrato, verbali alla mano, che il suo assistito subì un vero pestaggio per futili motivi e che non venne ucciso solo perché intervenne la polizia. Da qui l’ipotesi del tentato omicidio.
Il processo nella fase dibattimentale è durato quasi due anni e le udienze si sono susseguite con l’escussione di numerosi testi dell’accusa e della difesa e dei consulenti medici legali di entrambe le parti. In particolare, il perito medico legale accertò che la vittima versò in pericolo di vita e che solo grazie alle continue trasfusioni di sangue effettuate all’ospedale civile di Caserta che prontamente operò nella notte lo studente questi non morì.
Ora la parola passa alla difesa e poi la seconda sezione penale, presieduta da Rosa Stravino, dovrà emettere la sentenza. Gli imputati erano presenti in aula.