Nella mattinata del 29 gennaio, nelle province di Caltanissetta, Enna e Milano, i finanzieri del Gico e dei reparti operativi di Milano e Varese, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro ai fini di confisca di attività economiche, beni mobili e immobili, conti correnti postali e bancari, emesso dal Tribunale di Enna, a carico di sette persone. Si tratta di: Felice Cannata, 56 anni, Grazia Matanza, 55 anni, Angela D’Angelo, 79 anni, tutti di Pietraperzia (Enna), Salvatore Tisa, 31 anni, di Enna; Angela Cannata, 34 anni, Giusy Cannata, 29 anni, di Cernusco sul Naviglio (Milano); e Salvatore Cannata, 22 anni, di Melzo (Milano).
Il profilo criminale di Felice Cannata era emerso già nell’ambito dell’operazione ‘Triskelion’ della Guardia di Finanza di Caltanissetta, nell’ambito della quale è stato condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso aggravata, in relazione alla sua appartenenza alla famiglia mafiosa di Pietraperzia, con lo specifico ruolo di incaricato del reimpiego di capitali di illecita provenienza in attività produttive nel Nord Italia, in particolare nei settori della compravendita di autovetture di grossa cilindrata. Lo stesso, tra l’altro, era stato anche condannato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni false o inesistenti nell’ambito della sua attività di imprenditore.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ed eseguite dalla Guardia di Finanza nissena, hanno permesso di ricostruire il patrimonio riconducibile a Felice Cannata, consistente in un’azienda agricola, una ditta individuale, 182 ettari circa di terreno, 22 fabbricati e 11 beni mobili tra cui macchine agricole e mezzi di produzione, 46 conti correnti e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di 10 milioni di euro circa.
Le attività di sequestro si sono anche sviluppate con una serie di perquisizioni presso alcuni immobili in uso alla famiglia Cannata nella provincia di Milano. I finanzieri di Caltanissetta hanno eseguito le attività di polizia giudiziaria avvalendosi del prezioso contributo di un “cash dog” del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa, unità cinofila addestrata a rilevare presenza di denaro contante. I sequestri si aggiungono ai rilevanti risultati già ottenuti dalla Dda di Caltanissetta e dalla Guardia di Finanza nissena nel corso del 2017 che hanno permesso di porre sotto amministrazione dello Stato beni per oltre 73 milioni di euro, appartenenti a soggetti legati alle famiglie di cosa nostra delle provincie di Caltanissetta ed Enna.
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