La pesca del dattero, assolutamente vietata, continua ad essere perpetrata da spregiudicati pescatori di frodo, grazie ad un mercato nero del consumo che alimenta la richiesta del prodotto; si tratta di un tipo di pesca altamente lesiva dell’ecosistema marino, poiché possibile, soltanto attraverso la frantumazione di un ampio tratto di scogliera, che conduce all’alterazione e distruzione dell’ecosistema marino. La pena prevista per chi pesca, detiene e commercia datteri di mare prevede una multa fino a 12mila euro e l’arresto da due mesi a due anni.
Della vendita illegale di datteri si è occupato di recente Luca Abete. L’inviato di “Striscia la Notizia”, in un servizio andato in onda durante il tg satirico di Canale 5 (guarda il video in alto), scopriva diverse pescherie nei quartieri di Napoli i cui titolari, incuranti dei divieti, fornivano su “ordinazione”, ma qualcuno anche mostrandoli pubblicamente, i molluschi.
Oggi i militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di una pianificata attività di controllo finalizzata alla repressione della pesca di frodo del dattero di mare nel golfo e lungo le coste del litorale partenopeo, disposta dal Reparto operativo aeronavale partenopeo, mediante l’impiego coordinato di mezzi navali e terrestri, hanno individuato, in prossimità della scogliera antistante il porticciolo di Molosiglio, degli uomini intenti alla pesca subacquea. Tempestivamente, i finanzieri informavano di quanto stava accadendo l’equipaggio di una vedetta velocissima, pronta a intervenire, a bordo della quale aveva precedentemente preso imbarco personale specialista sommozzatore delle Fiamme gialle. Giunti sul luogo segnalato, i militari subacquei si immergevano e individuavano, in flagranza di reato, nel pieno dell’attività di estrazione dalla roccia, due uomini intenti a raccogliere datteri mare.
Si facevano riemergere i responsabili i quali, dopo essere stati identificati, venivano denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria per la violazione delle leggi comunitarie e nazionali che tutelano la particolare specie ittica e il patrimonio ambientale. Si procedeva al sequestro di complessivi 7 chili di datteri di mare e dell’attrezzatura completa per la respirazione ausiliaria, insieme a due martelli e due pinze pinze estrattrici per la raccolta del pregiato frutto di mare.