Estorsioni, minacce, sfruttamento della prostituzione, rapine a mano armata a diversi bar e spaccio di droga. Era un’impresa delinquenziale ad ampio raggio quella messa in atto da una banda di sei persone, tra cui due donne, scoperta nell’ambito di un’altra indagine condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, al termine della quale i carabinieri del reparto territoriale di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Antonio Forte, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti di due indagati a causa della loro pericolosità sociale e per i precedenti (Gabriele Consolazio, 34 anni, nato a Caserta, residente a Santa Maria Capua Vetere, e Alfred Thaci, detto Antonio, 42 anni, albanese, senza fissa dimora), della misura degli arresti domiciliari nei confronti di tre indagati (le due donne coinvolte nell’inchiesta: Valeria Iandolo, 33 anni, nata a Caserta, residente a Santa Maria Capua Vetere, che adescava gli uomini che, poi, venivano truffati, e Nunzia De Bernardo, 44 anni, di Napoli, una delle prostitute utilizzata anche nell’episodio estorsivo contro un transessuale, e Palmerino Tagliaferri, 36 anni, nato a Caserta, residente a Santa Maria Capua Vetere) e dell’obbligo di dimora nei confronti di un indagato (B.P., incensurato), emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su conforme richiesta della locale Procura diretta da Maria Antonietta Troncone.
Secondo il provvedimento, i sei sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro ed a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. L’indagine in questione, condotta dai carabinieri della stazione di Trentola Ducenta, nel corso dell’anno 2013, scaturisce da alcuni controlli originariamente relativi a delitti di ricettazione e contraffazione di documenti di identità. II monitoraggio, soprattutto intercettazioni telefoniche, di alcuni soggetti emersi in quella circostanza, ha delineato il coinvolgimento di questi ultimi nella commissione di numerosi reati di natura diversa da quelli inizialmente ipotizzati.
In particolare, gli uomini del reparto territoriale di Aversa hanno raccolto una serie di intercettazioni e testimonianze in relazione alla commissione di “quattro rapine ad esercizi commerciali (quattro noti bar, ndr) a Santa Maria Capua Vetere, aggravate dall’uso di un’arma e compiute da alcuni degli indagati (Consolazio e Iandolo) al fine di procurarsi denaro da impiegare per l’acquisto di sostanze stupefacenti; estorsioni nei confronti di uomini, previamente adescati attraverso truffaldini annunci pubblicati su internet, con relativa offerta di prestazioni sessuali dietro corrispettivo. In tali casi, a fronte del tentativo di alcune delle vittime di recuperare il denaro consegnato, gli indagati minacciavano di ritorsioni finalizzate a farli desistere dalla pretesa restitutoria (sempre Consolazio e Iandolo)”.
Inoltre, numerosi episodi di cessione di sostanze stupefacenti in favore di giovani acquirenti, residenti in diversi comuni del casertano e del napoletano che, ascoltati dagli inquirenti, hanno riconosciuto alcuni degli arrestati; un’attività di sfruttamento della prostituzione di alcune ragazze lungo viale Carlo III, il cosiddetto “vialone di Caserta”, sul territorio del comune di San Nicola La Strada, perpetrata dall’albanese che aveva un vero e proprio giro. Lo stesso albanese che si è reso, inoltre, responsabile di una condotta estorsiva posta in essere ai danni di un transessuale, minacciato e costretto a consegnare del denaro in cambio della possibilità di esercitare la propria attività in quel tratto di strada senza che fosse vittima di ritorsioni.
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