L’Islanda è diventato il primo Paese al mondo a rendere obbligatoria per legge la parità di stipendio tra uomo e donna. Dal primo gennaio, aziende e uffici pubblici con più di 25 impiegati devono dimostrare con una serie di documenti che le dipendenti sono pagate quanto i loro colleghi, altrimenti saranno puniti con un’ammenda.
“È il momento giusto per fare qualcosa di radicale: i diritti umani sono diritti uguali per tutti”, ha affermato il ministro dell’Uguaglianza e degli Affari sociali, Thorsteinn Viglundsson. Nel mese di ottobre, migliaia di donne in tutto il Paese avevano abbandonato il posto di lavoro alla stessa ora (le 2:38) per protestare contro la differenza di paga rispetto agli uomini.
L’Islanda non è nuova a misure che promuovono l’uguaglianza di genere, tanto che negli ultimi nove anni è stata al primo posto della lista dei Paesi più avanzati nella parità tra sessi stilata dal World Economic Forum.
Nella remota isola la differenza media fra le retribuzioni degli uomini e quelle delle donne è compresa tra il 14 e il 20%, percentuale assai inferiore rispetto a quella che si riscontra in tutti gli altri Paesi europei.